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La Vittoria Di Cristo - Contents
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    24 giugno, Una Posizione Non Esclude La Necessità Di Pregare

    O Signore, ti prego, siano le tue orecchie attente alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi che prendono diletto nel temere il tuo nome; concedi oggi stesso, ti prego, buon successo al tuo servo, facendogli trovare clemenza agli occhi di quest’uomo». Nehemia 1:11VC 181.1

    Nehemia, esule ebreo in Persia, occupava una posizione influente alla corte persiana. In qualità di coppiere del re poteva incontrare liberamente il sovrano, e in virtù di questa intimità e fedeltà, era diventato consigliere e amico del re. In quella terra pagana, pur godendo dei favori, ed essendo circondato dalla pompa e dallo splendore di quella reggia, non poteva dimenticare né il suo Dio né il suo popolo. La dignità della sua posizione non l’avrebbe privata dalla sua pietà e il suo amore per i suoi fratelli... Egli non si vergognava del rapporto che aveva con i fedeli alla verità. Sentiva di dover onorare questa verità in tutti i luoghi. Non chiedeva scusa per avere una fede diversa da quella della corte persiana.... Dai messaggeri che provenivano dalla Giudea questo patriota ebreo seppe che Gerusalemme, la città eletta, attraversava momenti difficili. Gli esuli che erano rientrati dovevano affrontare la miseria e l’ostilità. Il tempio e una parte della città erano stati ricostruiti, ma l’opera di restauro era interrotta, i servizi del tempio venivano disturbati e la popolazione era continuamente in allarme perché le mura della città erano in rovina. La capitale di Giudea era diventata rapidamente un luogo desolato e i pochi abitanti rimasti erano stati profondamente amareggiati a causa degli insulti dei loro assalitori, come: Dove è il vostro Dio? Sopraffatto dal dolore Nehemia non riusciva né a mangiare né a bere. Passai alcuni giorni in grande tristezza... Nella sua tristezza si rivolse al Signore e confessò fedelmente i suoi peccati e quelli del popolo. Supplicò il Signore di dare a questo popolo coraggio e forza e di aiutarlo a ricostruire le rovine di Giuda. Pregando, sentì crescere in lui la fede e il coraggio. Parole sante scaturivano dalle sue labbra. Si rendeva conto del disonore che sarebbe ricaduto sull’Eterno se il suo popolo, ora che aveva rinnovato il suo patto con Lui, fosse stato abbandonato a sé stesso a alle sue debolezze. Egli supplicò il Signore di adempiere le sue promesse. Manuscript 58, 1903VC 181.2

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