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Piangere non è peccato MS2 161

Conforto per una vedova MS2 161

Cara sorella, MS2 161.2

Siamo vicini a lei nella sua afflizione e lutto. Anch’io sono passata per la stessa afflizione e so cosa significa. Quanta tristezza c’è nel mondo! Quanto dolore! Quante lacrime! A coloro che sono afflitti non è giusto dire: “Non piangete”. Queste parole sono di scarsa consolazione per chi piange. Piangere non è peccato. Sebbene, la persona che muore, abbia sofferto per anni a causa della debolezza e del dolore, questo fatto non asciuga le lacrime dai nostri occhi. I nostri cari muoiono. I loro conti con il Signore sono stati fatti. E mentre la morte ci appare come una cosa grave e solenne, è molto più solenne vivere. Ogni giorno della nostra vita è carico di responsabilità che dobbiamo compiere. I nostri interessi individuali, le nostre parole, le nostre azioni, influiscono su coloro che ci stanno vicino. Dobbiamo trovare la nostra consolazione in Gesù, nostro prezioso Salvatore. Egli si è sempre commosso per il dolore umano. Aggrappiamoci quindi a quest’inesauribile fonte di forza.
Lettera 103, 1898 MS2 161.3