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LE GLORIE DEL SANTUARIO TERRENO E IL TEMPIO CELESTE GSS 126

Il santuario celeste dove il Cristo officia per noi è l’originale del santuario eretto da Mosè come copia. GSS 126.1

L’incomparabile splendore del santuario terrestre illustrava all’uomo la gloria del tempio celeste, dove il Cristo, nostro precursore, officia in nostro favore davanti al trono di Dio. Questa è la dimora del Re dei re, nella quale “mille migliaia” lo servono e “diecimila miriadi” gli stanno davanti (Daniele 7:10); il tempio era pervaso dalla gloria del trono eterno, dove i serafini, i suoi splendenti guardiani, si velano il volto in atto di adorazione. Le più sontuose costruzioni innalzate dagli uomini potevano solo trasmettere una pallida idea della sua grandiosità e della sua gloria. Le importanti verità relative al santuario celeste e alla grande opera che vi si svolgeva per la redenzione dell’uomo erano rivelate dal santuario terrestre e dai suoi servizi. I luoghi santi del tempio celeste sono rappresentati dalle due sezioni del santuario terrestre. Quando l’apostolo Giovanni poté contemplare in visione il tempio di Dio in cielo vide che “...davanti al trono c’erano sette lampade ardenti...” (Apocalisse 4:5) Vide anche un angelo che aveva “...un turibolo d’oro; e gli furono dati molti profumi affinché li unisse alle preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era davanti al trono”. (Apocalisse 8:3) Fu consentito al profeta di osservare la prima sezione del santuario celeste ed egli vide in essa “le sette lampade ardenti” e “l’altare d’oro”, rappresentati dal candelabro d’oro e dall’altare dell’incenso nel santuario terrestre. Poi “...il tempio di Dio che è nel cielo fu aperto...” (Apocalisse 11:19) ed egli poté scorgere, oltre il velo, il luogo santissimo. Egli vide l’arca del patto rappresentata dal cofano sacro costruito da Mosè per contenere la legge di Dio. GSS 126.2

Studiando la Parola di Dio si trovarono le prove indiscutibili dell’esistenza di un santuario in cielo. Mosè fece il santuario in base al modello che gli era stato mostrato. Paolo sottolinea, che quel modello era il vero santuario celeste e anche Giovanni testimonia di averlo visto in visione. GSS 127.1