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Obbedienza alle leggi della natura, 7 maggio CC 137

Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con i cibi squisiti del re e con il vino che egli stesso beveva; e chiese al capo degli eunuchi di concedergli di non contaminarsi. CC 137.1

Daniele 1:8 CC 137.2

È possibile che non comprenderemo mai il tema che riguarda la temperanza fino a quando non lo considereremo dal punto di vista biblico. Nessun altro libro o illustrazione è completo a questo proposito, pieno di benedizioni, come la storia del profeta Daniele nella corte di Babilonia. CC 137.3

Il loro arrivo alla corte del re babilonese, dove il vero Dio è sconosciuto, non accade a causa dell’orgoglio o ambizione dei giovani ebrei, bensì come prigionieri in terra straniera. La loro posizione non era del tutto facile, ma piena di pericoli e difficoltà. Tuttavia, nel timore di Dio presero le giuste decisioni, anche se a rischio dare il dispiacere al re, vogliono essere fedeli ai loro padri e alla legge divina. CC 137.4

Questi giovani hanno ricevuto una giusta educazione cominciando già dall’infanzia e ora, separati dalle influenze sacre della famiglia, hanno onorato i primi maestri della loro infanzia. Oltre alle loro abitudini di abnegazione, mantenevano diligenza e costanza. Daniele e i suoi compagni erano abituati dai loro genitori a una vita di stretta temperanza. Era stato insegnato loro che Dio li avrebbe ritenuti responsabili delle loro capacità per cui non dovevano mai frenarne lo sviluppo o indebolirle. Questa educazione avrebbe preservato Daniele e i suoi amici dagli influssi negativi della corte di Babilonia, dove erano circondati da forti tentazioni, ma resistettero fedelmente. Non volevano perdere il tempo nei piaceri, la vanità e follie. CC 137.5

Dio rispetta il diritto della scelta. I giovani più promettenti provenienti da ogni terra soggiogata per mano del grande conquistatore, erano stati riuniti a Babilonia; ma tra tutti loro, i prigionieri ebrei erano senza rivali. Il loro comportamento e condizioni di salute, dimostrava che il sangue era sano, i loro sensi chiari, il respiro incontaminato, aventi buone abitudini, segno della nobiltà con cui la natura onora chi è obbediente alla legge di Dio. E quando la loro abilità è stata dimostrata davanti al re alla fine di tre anni di formazione, nessun altro è stato trovato come Daniele, Hanania, Mishael e Azaria. Le loro ampie conoscenze, la lingua e le scelte, testimoniavano la forza intatta e il vigore dei loro poteri mentali. CC 137.6

La storia di Daniele e dei suoi compagni è stata registrata sulle pagine della Parola ispirata a beneficio di tutti i giovani di tutte le età future. CC 137.7

Signs of the Times, Feb. 11. 1886 CC 137.8