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Religione pura significa dare soccorso al prossimo, 26 agosto CC 248

La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puro dal mondo. CC 248.1

Giacomo 1:27 CC 248.2

Che cosa è la religione pura? Cristo ci insegna che la religione pura è l’esercizio di pietà, compassione, e l’amore in casa, in chiesa e nel mondo. Questo è il tipo di religione per insegnare ai bambini, cominciando già nella tenera età. Insegnate loro di non centrare i propri pensieri su se stessi, ma su coloro chi soffre nel mondo. CC 248.3

Molti pongono la stessa domanda del sacerdote Chi è il mio prossimo? La risposta di Gesù giunge anche a noi nelle simili circostanze che si sono verificate nei pressi di Gerico, quando il sacerdote e il levita passarono oltre, lasciando il povero disgraziato ferito, nelle mani di un samaritano. Tutti quelli che si trovano nel bisogno perché soffrono, sono il nostro prossimo. Ogni figlio o figlia di Adamo, che è stato intrappolato dal nemico delle anime, e legato in schiavitù delle abitudini sbagliate, che affliggono la loro virilità o femminilità, che è dono di Dio... è il nostro prossimo. CC 248.4

Vorrei che i bambini possano essere istruiti sin dalla prima infanzia e attraverso la giovinezza, per comprendere che cosa è il lavoro missionario. Il primo luogo della loro istruzione religiosa è la casa. I genitori devono essere portavoce del Signore, Dio d’Israele, al fine di insegnare i precetti del vero cristianesimo, che siano d’esempio che attraverso i principi di amore essi possono diventare veri uomini e donne. Dobbiamo riflettere come prendersi cura degli altri che hanno bisogno del nostro amore, della nostra tenerezza e delle nostre cure. Dobbiamo sempre ricordarci che siamo rappresentanti di Cristo, e che è il nostro dovere di condividere le benedizioni ricevute, non con quelli che ci possono ricompensare in qualche maniera, ma con coloro che apprezzano i doni materiali e spirituali ricevuti. Chi organizza feste con lo scopo di aiutare gli altri, di portare la luce nella loro triste vita, o allo scopo di alleviare la loro povertà e sofferenza, agiscono disinteressamene e non in armonia con l’insegnamento di Cristo. CC 248.5

Review and Herald, Nov. 12, 1895 CC 248.6

Le buone azioni sono frutto che Cristo ci impone: gentili parole, atti di benevolenza, la tenerezza verso i poveri, bisognosi e afflitti. Quando i nostri cuori simpatizzano con chi è aggravato dallo scoraggiamento, dal dolore, quando la mano è tesa verso i bisognosi, quando il nudo è stato coperto, lo straniero ha ricevuto il benvenuto nella vostra casa e nel vostro cuore, gli angeli sono molto vicini a voi, e il cielo se ne rallegra. CC 248.7

Testimonies, vol. 2, p. 25 CC 248.8