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Le anime adorne con mansuetudine, 7 settembre CC 260

L’Eterno si compiace nel suo popolo; Egli corona di salvezza gli uomini. CC 260.1

Salmo 149:4 CC 260.2

Il frutto più prezioso di santificazione è la bontà. Quando questa grazia presiede nell’anima, essa modella il carattere della persona, e di conseguenza essa si sottomette alla volontà di Dio. La sua mente afferra ogni verità e precetto divino, senza dubitare o mormorare. La vera bontà intenerisce e sottomette il cuore e la mente alla Parola di Dio, la quale guida i pensieri in obbedienza a Gesù Cristo. Così il suo cuore si apre come accade a Lidia. Essa ci ricorda Maria seduta ai piedi di Gesù. CC 260.3

Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua via agli umili. (Salmo 25:9 CC 260.4

Il parlare di chi possiede la mitezza, non è caratterizzato dal vanto. Egli prega come fece Samuele: Parla Signore, il Tuo servo ascolta. (1 Samuele 3:9) CC 260.5

La mitezza alla scuola di Cristo è uno dei frutti dello Spirito. È una grazia santificatrice che permette al suo possessore, controllare in ogni momento il temperamento impetuoso. Quando la grazia della mitezza controlla le disposizioni acide e impetuose, permette all’individuo di fare seri sforzi per sottomettere il suo temperamento sotto controllo dello Spirito di Dio. Giorno per giorno egli acquisirà l’autocontrollo, fino a quando, non viene conquistato da Gesù. Egli assomiglierà al modello divino, non appena sarà pronto ad ascoltare, lento a parlare o lento all’ira. (Giacomo 1:19). . . . CC 260.6

La mitezza è una virtù interiore che Dio stima essere di grande valore. L’apostolo parla di questa virtù, come di oro o perle preziose o vesti sontuose. Mentre l’esteriore abbellisce solo il corpo mortale, l’ornamento della mitezza adorna anima e collega l’uomo finito con il Dio infinito. Questo è l’ornamento della scelta di Dio. CC 260.7

Colui che ha riempito i cieli di luce, corona di salvezza gli uomini. Gli angeli del cielo registreranno quelli che sono adornati dalla la luce divina, che camminano con Signor Gesù nella mitezza e modestia. CC 260.8

The Sanctified Life, pp. 14-16 CC 260.9