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Abigail rivela l’altruismo e saggezza, 14 novembre CC 328

Quando Abigail vide Davide... gettandosi con la faccia a terra davanti a Davide, si prostrò fino a terra e disse: O mio signore, su di me, su di me soltanto ricada la colpa! CC 328.1

1 Samuele 25: 23,24 CC 328.2

Davide e i suoi uomini mentre scendeva verso il deserto di Paran, vennero a sapere che da quelle parti viveva un uomo ricco di nome Nabal, discendente di Caleb, avente un carattere grossolano e avaro. Davide avendo saputo che Nabal tosava le sue pecore, mandò dieci dei suoi giovani, ai quali disse: Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio. CC 328.3

Davide e i suoi uomini erano come un muro di protezione ai pastori e le greggi di Nabal contro predoni mentre pascolavano in montagna. E Davide dice: Ho sentito appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi pastori sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha subito danno finché sono stati a Carmel. Interroga i tuoi uomini e ti informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti in un giorno lieto. Da’, ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo figlio Davide”. Gli uomini di Davide andarono e fecero a Nabal tutto quel discorso a nome di Davide e attesero. Ma Nabal rispose ai servi di Davide: Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse?... Devo prendere il pane, l’acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga? CC 328.4

Quando i giovani tornarono a mani vuote, Davide, deluso e disgustato, era pieno d’indignazione... Allora ordinò ai suoi uomini cingersi di spade, e di seguirlo... Nel frattempo, uno dei servi di Nabal s’affrettò per incontrare Abigail, mogie di Nabal... e le disse quello che era successo... Senza consultare suo marito, Abigail allora preparò una grande quantità di viveri, gli caricò su un asino e in gran segreto si diresse per incontrare l’esercito di Davide. CC 328.5

Appena Abigail vide Davide, smontò in fretta dall’asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra e disse: Lascia che parli la tua schiava al tuo orecchio e tu degnati di ascoltare le parole della tua schiava. Abigail affrontò Davide con la stessa riverenza come se parlasse a un monarca... Usando parole gentili ha cercato di calmare l’irritazione di Davide... Con l’altruismo, la donna prese su di se tutta la colpa della stoltezza del marito. CC 328.6

Che spirito è questo! Nessuna ostentazione, nessun orgoglio nelle parole di Abigail. Anzi, con grande sapienza e l’amore di Dio, Abigail ha rivelato la forza della sua devozione per la sua famiglia. Qualunque sia stata la disposizione del marito, era ancora suo marito, e lei ha reso evidente che la mancanza della gentilezza non era in alcun modo un affronto premeditato. CC 328.7

Signs of the Times, Oct. 26, 1888 CC 328.8