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La mancanza di fiducia avviene a causa delle prove, 10 dicembre CC 354

Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. CC 354.1

Isaia 55:8 CC 354.2

L’operaio di Dio considera spesso le attività della vita come essenziali per far avanzare l’opera [di Dio]. Considera se stesso come necessario, e il proprio “io” si mescola con tutto quello che dice o fa. Poi Dio s’interpone. E ritira suo figlio dalle occupazioni terrene che occupano la sua attenzione, per permettergli di contemplare la Sua gloria. Egli dice: Poveretto, mi ha perso di vista ed ha perso di vista anche il fatto che io sono la sua completezza. Il suo sguardo non è centrato nel suo Signore. Devo porre la mia luce e il mio potere rivivificante nel suo cuore, e in questo modo prepararlo per agire nei camini corretti. Ungendo i suoi occhi con il collirio celestiale, lo preparerò per ricevere la verità.. CC 354.3

Il Signore è costretto a fortificare l’animo umano contro autosufficienza e auto dipendenza, in modo che l’operaio non debba considerare i suoi difetti come virtù, e quindi lasciarsi rovinare dall’autoesaltazione. A volte il Signore si avvicina all’anima proprio nel momento della dolorosa prova in cui si trova per purificarla, a costo di sottoporla a una sofferenza ancor più grande. Tuttavia, è necessario che essa attraversi per la fornace ardente affinché le fiamme possano purificare le scorie, e che egli possa riflettere l’immagine divina. CC 354.4

Coloro che seguono le proprie inclinazioni non possono essere buoni giudici riguardo a ciò che il Signore sta facendo, perché si sentono insoddisfatti. Nel fallimento essi vedono il trionfo, e nella perdita sono senza guadagno. Come Giacobbe, sono pronti a esclamare: Tutto questo ricade su di me, (Genesi 42:36) mentre le stesse cose di cui essi si lamentano stanno lavorando per il suo bene. I miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie — dice il Signore. CC 354.5

Prendiamo per un momento in considerazione l’esperienza di Paolo. Proprio nel momento in cui sembrava che i suoi sforzi erano necessari per la crescita della chiesa perseguitata, egli viene imprigionato e messo in catene. Eppure, ottenere la vittoria, era il proposito del Signore proprio in quel momento. Contro ogni apparenza, Paolo è stato condotto al palazzo reale, dove ha potuto presentare la Verità. Egli non fece un sermone magistrale a questi uomini, tuttavia le sue parole hanno attirato la loro attenzione. Attraverso la sua prigionia egli è diventato un vincitore per Cristo. Paolo, con la sua lunga e ingiustificata reclusione ha potuto testimoniare la pazienza e mansuetudine del suo carattere davanti ai suoi oppositori. Nel suo ultimo messaggio diretto ai suoi cari nella fede, Paolo porge i suoi saluti ai santi in tutte le chiese. CC 354.6

Signs of the Times, Feb. 21, 1900 CC 354.7