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Umiltà messa alla prova, 11 dicembre CC 355

Fratelli...incoraggiati dalle mie catene, hanno preso maggiore ardire nel proclamare la parola di Dio senza paura. CC 355.1

Filippesi 1:14 CC 355.2

Con il suo esempio, i cristiani furono spronati a difendere pubblicamente e con più energia la causa, ora che Paolo non poteva farlo. Le catene dell’apostolo esercitavano un influsso; così che quando sembrò che non fosse più utile, Paolo riuscì a portare molte persone ai piedi della croce, in luoghi che a lui erano parsi irraggiungibili. CC 355.3

Prima del termine di quei due anni di prigione, Paolo poté dire: è noto a tutto il pretorio e a tutti gli altri che io sono in catene per Cristo... I fratelli che sono con me vi salutano; tutti i santi vi salutano, e soprattutto quelli della casa di Cesare. (Filippesi 1:13; 4: 22) La pazienza come il coraggio ha le sue vittorie. L’umiltà nelle prove quanto il coraggio nell’impresa può conquistare anime a Cristo. Il cristiano che manifesta pazienza e allegrezza nell’oppressione e nella sofferenza, che affronta anche la morte con pace e serenità di una fede incrollabile, può compiere per il Vangelo più di quanto una vita di fedele lavoro possa produrre. Spesso quando un servitore di Dio è allontanato dal servizio attivo, la misteriosa provvidenza divina che la nostra vista corta non vede, è all’opera per compiere un lavoro che non si sarebbe potuto fare altrimenti. CC 355.4

Nessun seguace di Cristo pensi, quando non può più lavorare apertamente e attivamente per Dio e per la Verità, che egli non abbia più alcun servizio da rendere, alcuna ricompensa da assicurarsi. I veri testimoni di Cristo non sono mai messi in disparte. Possono essere malati o star bene, vivi o morti: Dio si serve sempre di loro. Quando per l’astuzia di Satana, i servitori di Cristo sono stati perseguitati, impediti nei loro sforzi, gettati in prigione, trascinati al patibolo o al rogo, questo è avvenuto affinché la Verità potesse ottenere un più grande trionfo. Mentre questi fedeli suggellavano la loro testimonianza con il proprio sangue, anime fino allora dubbiose e incerte sono state convinte della fede in Cristo e hanno preso coraggiosamente la decisione di seguirlo. La cenere dei martiri ha prodotto un’abbondante raccolta per Dio. CC 355.5

L’apostolo e i suoi collaboratori avrebbero potuto obiettare che era vano chiamare al pentimento e alla fede in Cristo i servitori di Nerone...Ma paolo non ragionò in questo modo . In fede egli presentò il Vangelo a queste persone, e tra quelli che lo ascoltarono ci furono alcuni che decisero di ubbidire a ogni costo. Essi avrebbero accettato la luce, nonostante i pericoli e gli ostacoli, e avrebbero confidato nell’assistenza divina per illuminare altri con la loro luce. CC 355.6

The Acts of the Apostles, pp. 464-466 CC 355.7