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Amore si mostra con disposizione all’obbedienza, 23 marzo CC 92

Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese. CC 92.1

Isaia 1:19 CC 92.2

Il carattere del cristiano si rispecchia nella sua vita quotidiana. Cristo dice: Ogni albero buono produce frutti buoni; ma l’albero cattivo produce frutti cattivi. (Matteo 7:17) Il nostro Salvatore si paragona a una vite, di cui i suoi seguaci sono i rami. Egli dichiara che tutti quelli che desiderano essere i Suoi discepoli devono portare frutto, e allora Egli mostra come si può diventare rami fecondi. Dimorate in me ed io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. (Giovanni 15: 4) CC 92.3

L’apostolo Paolo descrive il frutto che il cristiano dovrebbe portare. Egli dice che il frutto dello Spirito consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità. (Efesini 5:9) E ancora: Il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge. (Galati 5: 22,23). Queste preziose grazie sono i principi della legge di Dio operate nella vita. CC 92.4

La legge di Dio è l’unico vero modello di perfezione morale. Tale legge è stata testimoniata nella vita di Cristo. Egli dice: Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. (Giovanni 15:10) Nulla può sminuire questa obbedienza perché essa è conforme ai requisiti della Parola di Dio. Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui. (1 Giovanni 2:6) Non abbiamo alcuna scusa dicendo di non essere in grado di fare ciò che Giovanni ci insegna, perché Gesù promette dicendo la mia grazia ti basta. (2 Corinzi 12: 9) Se ci guardiamo attraverso lo specchio divino della legge di Dio, vediamo i nostri peccati e la nostra condizione come trasgressori; ma il pentimento e la fede ci giustifica davanti a Dio, e per grazia divina impariamo a obbedire ai Suoi comandamenti. CC 92.5

Coloro che amano Dio, manifestano un sincero desiderio di conoscere e di obbedire alla Sua volontà. Il bambino che ama i suoi genitori, mostra che è disposto a obbedirgli; un figlio ingrato ed egoista, invece, cerca di fare il meno possibile per i suoi genitori, tuttavia vuole godere degli stessi privilegi concessi agli figli obbedienti e fedeli. CC 92.6

La stessa differenza si vede tra coloro chi professa di essere il figlio di Dio. Molti di chi è oggetto del Suo amore e delle Sue cure, e che desidera ricevere le Sue benedizioni, hanno piacere di fare la Sua volontà. Essi non considerano i precetti di Dio come un giogo gravoso. Chi è veramente alla ricerca di santità e della vita eterna, si diletta nella legge di Dio, e piange solo quando perde questi requisiti. CC 92.7

The Sanctified Life, pp. 80,81 CC 92.8