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24 gennaio, Solo Cristo Poteva Espiare Per I Peccati Del Mondo VC 29

Sapendo che non con cose corruttibili... ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia. 1 Pietro 1:18,19 VC 29.1

La caduta dell’uomo riempì di dolore ogni essere del cielo. Il mondo creato da Dio era stato deturpato dalla maledizione del peccato e sarebbe stato abitato da creature destinate alla miseria e alla morte. Per i trasgressori della legge non si intravvedeva via d’uscita. Gli angeli avevano cessato di lodare il Signore con i loro canti: ovunque si piangeva sulla rovina che il peccato avrebbe provocato. VC 29.2

Il Figlio di Dio provò pietà per l’umanità decaduta. Le sventure di quel mondo perduto si presentavano in tutta la loro terribile realtà davanti ai suoi occhi e il suo cuore fu mosso da una compassione infinita. Ma Dio nel Suo amore, aveva previsto un piano per la salvezza dell’uomo. la trasgressione della legge divina richiedeva la morte del peccatore. Poiché essa è santa come Dio stesso, in tutto l’universo solo un essere uguale a Dio avrebbe potuto riparare all’errore dell’uomo. Il Cristo si sarebbe assunto la colpa e la vergogna del peccato: esso costituisce un’offesa così grande per un Dio santo, da separare perfino il Padre dal Figlio. VC 29.3

Il Figlio di Dio intervenne presso il Padre, nonostante la colpevolezza dell’uomo: le creature del cielo aspettavano con grande ansia l’esito di questo incontro. Quel misterioso colloquio, il “consiglio di pace”, (Zaccaria 6:13) per la salvezza umana, durò a lungo. Dio aveva previsto una soluzione al peccato ancora prima della creazione della terra: Il Cristo cioè “...l’Agnello che è stato immolato...” (Apocalisse 13:8); tuttavia, era difficile anche per il Re dell’universo offrire il proprio Figlio per gli uomini colpevoli... Questo è il mistero della salvezza: l’amore di Dio per un mondo che non lo ha amato. Chi può penetrare la profondità di un amore che supera ogni comprensione? Gesù avrebbe rivelato la natura del Padre. Egli riconciliava con sé il mondo in Cristo...” (2 Corinzi 5:19) L’uomo era stato così condizionato dal peccato che con le proprie forze non sarebbe mai riuscito a ricostruire un rapporto di armonia con Dio, la cui essenza è integrità e bontà. Ma il Cristo, dopo aver liberato dalla condanna della legge, avrebbe sostenuto la volontà dell’uomo con la forza che proviene da Dio. I discendenti di Adamo sarebbero potuti diventare ancora una volta figlioli di Dio. PP, pp. 63, 64 VC 29.4