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Le offerte di gratitudine, 27 agosto VAF 246

Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro. 2 Corinzi 9:7 VAF 246.1

Non solo dovremo restituire fedelmente a Dio le nostre decime che Egli rivendica come proprie, ma dovremmo pure portare un tributo al Suo tesoro come offerta di gratitudine. I primi frutti di tutti i nostri beni dobbiamo portare a Dio con gioia. ST Nov. 15, 1910 VAF 246.2

Il Signore ci chiede che i doni siano portati in tempi stabiliti, che devono essere disposti in modo tale che essi diventino un’abitudine e la benevolenza come un dovere cristiano. I doni devono essere portati al Signore con cuore pieno di gratitudine e non egoisticamente e in modo freddo. Le offerte devono fluire continuamente, mantenendo così aperto il canale con atti di benevolenza. 3T 393, 394 VAF 246.3

Per scopi religiosi e di beneficenza, gli ebrei offrivano un quarto del loro guadagno. Ci si potrebbe aspettare che una percentuale così alta avrebbe ridotto il popolo alla povertà; ma avveniva il contrario: chi osservava fedelmente queste regole prosperava. PP 527 VAF 246.4

Non è l’entità del dono che rende offerta gradita a Dio, è la disponibilità del cuore, lo spirito di amore e di gratitudine che esprime. I poveri non devono pensare che le loro offerte siano così esigue da non essere degne di essere prese in considerazione. CS 73,74 VAF 246.5

Le piccole somme risparmiate con sacrificio faranno di più per l’edificazione della causa di Dio di quanto accade con i doni più grandi offerti egoisticamente. 9T 157,158 VAF 246.6

Non c’è nulla di troppo prezioso per noi da ritornare a Gesù di ciò che abbiamo ricevuto. Se gli rendiamo i talenti che Egli ha affidato alla nostra custodia, Egli darà molto di più nelle nostre mani. Ogni sforzo che facciamo per Cristo sarà ricompensato da Lui abbondantemente; e ogni dovere che svolgiamo nel Suo nome servirà alla nostra felicità. ST Mar. 9, 1876 VAF 246.7