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Dalla Conoscenza Alla Temperanza, 4 marzo AN 72

Alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà. 1 Pietro 1:6 AN 72.1

Alla conoscenza deve essere aggiunta la temperanza. “Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo”.1 Corinzi 9:24 Ogni uomo che lotta per il dominio è moderato in tutte le cose. Ora, chiunque compete nelle gare si autocontrolla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile. Io dunque corro, ma non in modo incerto; così combatto, ma non come battendo l’aria; anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato. 1 Corinzi 9:25-27 Gli atleti soddisfano allegramente le condizioni per essere addestrati per la più alta qualità della loro forza fisica. Non assecondano l’appetito, ma pongono un controllo costante su sé stessi, astenendosi dal cibo che indebolirebbe o ridurrebbe il pieno potere dei suoi organi. Mentre i combattenti nei giochi olimpici cercano solo allori deperibili, i cristiani hanno davanti a loro una gloriosa corona di immortalità, incorruttibile. E in questa corsa celeste c’è molto spazio per tutti per ottenere il premio. Nessuno fallirà se correrà bene, se lo farà in base alla luce che splende su di lui, esercitando le sue capacità che, per quanto ne sa, ha tenuto in buone condizioni... Qualsiasi abitudine o pratica che indebolisca il potere nervoso e cerebrale o la forza fisica, diminuisce l’intervento di grazia, di conseguenza anche la temperanza e la pazienza... Un uomo che è intemperante, che usa stimolanti come birra, vino, bevande forti, tè e caffè, oppio, tabacco o una qualsiasi di queste sostanze dannose per la salute - non può essere un uomo paziente. Quindi la temperanza non è altro che salire la scala per poter raggiungere la pienezza della grazia. Nel cibo, nell’abbigliamento, nel lavoro, nell’esercizio sano, dobbiamo essere regolati dalla conoscenza, attraverso uno serio sforzo al fine di ottenere una giusta relazione con la vita e la salute. Ibid AN 72.2