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Capitolo 15:14-19 CBVT7A 147

Sansone riconosce la sua dipendenza CBVT7A 147.3

Migliaia di Israeliti presenziarono alla sconfitta dei Filistei per mano di Sansone, tuttavia nessuna voce si alzò in trionfo fino a quando l’eroe arrogantemente insuperbito dal suo successo esaltò la sua vittoria. Ma questo trionfo lo attribuì a sé stesso e non alla gloria di Dio. Dopo le sue prodigiose imprese si ricordò della sua debolezza mediante un’intensissima e penosa sete. Era esaurito e non c’era nessuna risorsa per supplire il suo bisogno. Allora cominciò sentire la sua totale dipendenza da Dio, e si convinse che la sua vittoria non proveniva dalle sue forze ma dalla potenza dell’Onnipotente. Pregò Dio per la sua liberazione ed elevò una preghiera fervente in cerca di sollievo per la sua sofferenza. Poi ebbe una gran sette; e invocò l’Eterno dicendo: Tu hai concesso questa gran liberazione per mano del tuo servo, e ora dovrò morire di sete e cader nella mano degli incirconcisi? Allora Iddio fendé la roccia e ne uscì dell’acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita . In segno di gratitudine, Sansone chiamò quel luogo En — Hakkore, che significa “la fonte di colui che gridò”. (ST, Oct. 6, 1881). CBVT7A 147.4