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Galati 7ACB 292

Capitolo 1:6,7 7ACB 292

Problemi presso i Galati 7ACB 292.1

In quasi ogni chiesa vi erano alcuni membri Ebrei di nascita. Per quei convertiti i grandi maestri ebrei trovavano facile accesso e, grazie a loro, essi avevano guadagnato un punto d’appoggio nelle chiese. Con argomenti scritturali era impossibile rovesciare le dottrine insegnate da Paolo; pertanto fecero ricorso a misure senza scrupoli per contrastare la sua influenza e indebolire la sua autorità. Essi non consideravano Paolo un discepolo di Gesù, dicendo che non aveva ricevuto alcun mandato da Lui. Si presumeva che Paolo insegnasse dottrine opposte a quelle di Pietro, Giacomo e degli altri apostoli. Così gli emissari del giudaismo, riuscirono ad attaccarsi a molti cristiani come insegnanti dell’Evangelo. Arrivati a questo punto, quei falsi maestri, indussero i cristiani a rispettare la legge cerimoniale quale agevolazione per la salvezza. La fede in Cristo e l’obbedienza alla legge dei dieci comandamenti, erano considerati di minore importanza. La divisione, l’eresia, e il sensualismo con una straordinaria velocità guadagnavano terreno tra i credenti Galati. L’animo di Paolo soffrì nel vedere il male che cominciava a distruggere rapidamente quelle chiese. Per cui, scrisse immediatamente una lettera ai Galati, esponendo le loro false teorie e con grande severità riprese coloro che avevano abbandonato la fede. (LP 188, 189) 7ACB 292.2

17, 18. Vedi commento di EGW al cap. Atti 9:25-27 7ACB 292.3