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L’opera Furtiva Di Satana, 20 giugno CeC 175

Poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti. Efesini 6:12 CeC 175.1

La Bibbia non si dilunga affatto nel lodare gli uomini, tanto che perfino le virtù di quelli migliori sono riferite con poche parole. Questo silenzio non è casuale, anzi costituisce una lezione precisa: tutte le buone qualità che gli uomini possiedono sono dono di Dio e le loro buone azioni sono compiute attraverso il Cristo per mezzo della grazia di Dio. Tutto, dalla gloria per ciò che siamo e facciamo, appartiene a Dio e a lui solo. Gli uomini sono solo strumenti nelle sue mani. Inoltre tutta la storia biblica ci insegna che è pericoloso lodare ed esaltare l’uomo, perché chi dimentica di dipendere interamente da Dio, e confida nelle sue forze, andrà incontro a un sicuro fallimento... CeC 175.2

È impossibile sostenere la lotta con le nostre sole forze e tutto ciò che fa allontanare il pensiero da Dio, che induce all’autonomia, all’esaltazione costituisce il sicuro preludio della rovina. La Bibbia insegna a diffidare delle facoltà umane e incoraggia a confidare nella potenza divina... CeC 175.3

Furono proprio l’autosufficienza e l’esaltazione a favorire il peccato di Davide. L’adulazione, i sottili allettamenti del potere, l’indulgenza per le proprie passioni e i contatti con i popoli vicini, non mancarono di avere un effetto negativo su di lui. Secondo il costume prevalente tra i re orientali, il sovrano poteva commettere gli stessi crimini per i quali i sudditi venivano puniti, senza però incorrere nelle stesse conseguenze. Tutto ciò tendeva a indebolire la sensibilità di Davide per la gravità del peccato. E così, invece di confidare con umiltà nella potenza dell’Eterno, cominciò a contare sulla propria saggezza e potenza. CeC 175.4

Non appena Satana riesce a separare l’uomo da Dio, l’unica fonte di forza, cerca di suscitare i desideri impuri della natura carnale dell’uomo. Il nemico non compie la sua opera in maniera brusca e allarmante, ma mina segretamente i princìpi morali fondamentali. PP 717,712 CeC 175.5