Go to full page →

La Croce Portata Da Simone, 30 agosto FFD 253

Ora, uscendo, incontrarono un uomo di Cirene, di nome Simone, che costrinsero a portare la croce di Gesù. Matteo 27:32 FFD 253.1

Ma il Salvatore, debole e sofferente, non poteva portare quel peso. Da quando aveva celebrato con i discepoli la cena di Pasqua, non aveva né mangiato né bevuto. Durante la lunga agonia del Getsemani Gesù aveva lottato contro le forze sataniche... FFD 253.2

Durante tutta l’infelice farsa del processo, aveva avuto un atteggiamento di dignitosa fermezza. Ma quando, dopo la seconda flagellazione, gli venne posta addosso la croce, la sua natura umana non poté sopportarla e perse l’equilibrio sotto quel peso. La folla lo vide incerto e vacillante ma, anziché provare compassione... FFD 253.3

I suoi persecutori si resero conto che non poteva portare quel peso, ma si chiedevano chi avrebbe acconsentito a prendere quel fardello infamante. Gli ebrei che lo avessero fatto, si sarebbero contaminati e non avrebbero potuto celebrare la Pasqua. Nessuno tra quella folla avrebbe accettato quell’incarico. FFD 253.4

Ma ecco uno straniero, Simone cireneo, che veniva dai campi, incontrò il corteo. Udì gli insulti e le beffe della folla; udì il grido sprezzante: “Fate largo al re dei giudei”. Si stupì, e mentre esprimeva la sua compassione, lo afferrarono e gli misero addosso la croce. Simone cireneo aveva sentito parlare di Gesù. I suoi figli credevano nel Salvatore, ma lui non era un discepolo. Quel servizio a cui lo costrinsero fu una benedizione per lui, e ne fu sempre grato alla Provvidenza. Quell’atto lo indusse ad accettare in seguito, spontaneamente, la croce del Cristo e a portarla sempre volentieri. DA 741,742 FFD 253.5

La croce che Simone fu costretto a portare divenne il mezzo della sua conversione. Nel vedere Gesù Egli si era profondamente commosso. Gli eventi del Calvario e le parole del Salvatore lo indussero a riconoscere di essere il Figlio di Dio. MS 41, 1887 FFD 253.6