Allora quegli disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con DIO e con gli uomini, ed hai vinto”. Genesi 32:28 NPC 206.1
Se Giacobbe non si fosse precedentemente pentito per aver strappato, con l’inganno, il diritto alla primogenitura, Dio non avrebbe ascoltato la sua preghiera e non gli avrebbe salvato la vita. Allo stesso modo, nel periodo di prova, alcuni di coloro che appartengono al popolo di Dio non confesseranno gli errori commessi consapevolmente e, quando saranno torturati dal timore e dall’angoscia, ne saranno schiacciati. La disperazione annienterà la loro fede ed essi non potranno più implorare Dio per esserne liberati. Pur essendo consapevoli della loro profonda indegnità, essi non avranno nessun errore nascosto da rivelare, ciò significherà che ne è stato cancellato il ricordo, perché questi peccati sono stati rimossi dal sacrificio espiatorio del Cristo. Satana induce molti a credere che Dio non prenderà in considerazione le loro incoerenze nelle piccole cose della vita. L’esperienza di Giacobbe dimostra invece che il Signore non approva né tollera in nessun caso il peccato. Tutti coloro che cercano di giustificare o nascondere i loro peccati e permettono che essi rimangano scritti nei libri del cielo... Tutti coloro che cercano di giustificare o nascondere i loro peccati e permettono che essi rimangano scritti nei libri del cielo, saranno vinti da Satana. Più la loro professione di fede è ostentata, più elevata è la loro posizione sociale, più grave è la loro condotta nei confronti di Dio e più facile sarà il trionfo dell’avversario. La storia di Giacobbe assicura che Dio non abbandonerà coloro che hanno sbagliato, se esprimeranno un sincero pentimento. Giacobbe ottenne la vittoria quando perse la lotta intrapresa con le proprie forze, si arrese a sé stesso e si abbandonò fiducioso a Dio, dal quale imparò che solo la potenza e la grazia divine potevano assicurargli quelle benedizioni che chiedeva con insistenza. La stessa cosa avverrà per coloro che vivono negli ultimi tempi. Quando i pericoli li circonderanno, e cadranno vittime della disperazione, dovranno affidarsi esclusivamente al Cristo. Non potranno realizzare nulla, con i loro semplici sforzi. Inermi e indegni, dobbiamo riporre la nostra fiducia nei meriti del Salvatore crocifisso e risorto. Tutti coloro che agiranno in questo modo otterranno la vita eterna. Giacobbe vinse perché fu deciso e fermo. Oggi dobbiamo imparare a pregare con perseveranza per ottenere l’esaudimento e sviluppare una fede che non ammette cedimenti. Le più grandi vittorie riportate dalla chiesa del Cristo o dai singoli cristiani non sono ottenute grazie all’abilità o all’educazione, alla ricchezza o all’appoggio umano, ma attraverso una preghiera personale, a tu per tu con Dio, animata da una fede appassionata e tenace, capace di afferrare il “potente braccio di Dio”. NPC 206.2