Go to full page →

La capacità di pensare e di agire PEC 11

Ogni essere umano, creato all’immagine di Dio, è dotato di una facoltà simile a quella del Creatore: l’individualità, la capacità cioè di pensare e di agire. Gli uomini e le donne nei quali è sviluppata questa facoltà, sono persone di grande responsabilità, che promuovono iniziative, che esercitano un influsso sul carattere dei loro simili. È compito della vera educazione sviluppare questa facoltà, aiutare i giovani a pensare e non a riflettere semplicemente il pensiero degli altri. Se gli studenti saranno invogliati a ricercare le sorgenti della verità, a esplorare i vasti campi di ricerca offerti dalla natura e dalla rivelazione, se studieranno le grandi realtà che fanno parte del dovere e del destino, allora la loro mente si svilupperà e si rafforzerà. PEC 11.4

Invece di persone colte, ma deboli di carattere e di salute, le istituzioni scolastiche dovrebbero formare uomini e donne forti nel pensiero e nell’azione, padroni e non schiavi delle circostanze, che possiedono apertura mentale, chiarezza di pensiero e coraggio delle proprie convinzioni. PEC 11.5

Una tale educazione rafforza il carattere in modo che la verità e la rettitudine non siano sacrificate al desiderio egoistico o all’ambizione umana. Invece di lasciare che qualche passione dominante diventi una forza distruttrice, ogni movente e ogni desiderio devono essere mossi dall’ubbidienza ai grandi principi della giustizia. Quando la mente si sofferma sulla perfezione del carattere di Dio ne è rinnovata, e lo spirito è ricreato all’immagine divina. PEC 12.1

Quale educazione può essere più nobile di questa? Quale può eguagliarne il valore? PEC 12.2

“Non la si ottiene in cambio d’oro, né la si compra a peso d’argento. Non la si acquista con l’oro di Ofir,... la saggezza vale più delle perle”. Giobbe 28:15-18. PEC 12.3