Recentemente ho ricevuto la lettera di un fratello che stimo molto. Mi chiedeva come organizzare delle riunioni di preghiera. Egli desiderava sapere se le preghiere dovevano susseguirsi senza interruzione o piuttosto alternarsi, con pause di alcuni istanti, per poi riprendere a pregare. TT1 189.1
Secondo i messaggi che ho ricevuto in merito, sono giunta alla conclusione che Dio non vuole che noi, quando ci riuniamo per lodarlo, rendiamo questi incontri noiosi e faticosi, restando a lungo inginocchiati ad ascoltare preghiere interminabili. Chi ha una salute precaria non può sopportare questo sforzo, se non a prezzo di una grande spossatezza. Il corpo si affatica restando così a lungo chinato e, quel che è peggio, la mente si stanca al punto tale che non ne deriva alcun beneficio spirituale e l’incontro risulta inutile. I presenti sono affaticati sia mentalmente sia fisicamente e non acquisiscono nuove forze spirituali. TT1 189.2
Sia le conferenze sia le riunioni di preghiera non devono risultare noiose. Per quanto possibile, ogni cosa dovrebbe essere pronta per l’ora stabilita e se alcuni giungono in ritardo di quindici o trenta minuti non si dovrebbe aspettarli. Anche se i presenti sono solo due, possono contare sulla presenza del Signore. Eliminando formalismi e schemi, ognuno deve essere pronto a partecipare attivamente. Come regola generale non si dovrebbe dedicare alla preghiera un periodo di tempo superiore ai dieci minuti. Dopo aver cambiato posizione si trascorrano alcuni attimi cantando e ascoltando delle riflessioni per evitare la monotonia, poi se qualcuno sente ancora il desiderio di pregare, può farlo. TT1 189.3