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Capitolo 69: Cristo e la questione delle nazionalità TT3 249

Cristo non fece distinzione fra nazionalità, rango o credo. Gli scribi e i farisei volevano pretendere per loro il beneficio locale e nazionale di tutti i doni del cielo, escludendo il resto della famiglia di Dio nel mondo. Cristo, però, venne ad abbattere ogni muro di separazione e a mostrare che il suo dono di misericordia e di amore ha un valore incommensurabile come l’aria, come la luce e come gli scrosci di acqua che rinfrescano la terra. TT3 249.1

La vita di Cristo stabilì una religione in cui non esistono caste, una religione grazie alla quale giudei e gentili, liberi e servi, sono uniti in una comunità di eguali davanti a Dio. Nessuna distinzione fra conoscenti ed estranei, fra amici e nemici. Ciò che attirava la sua amorevole attenzione era l’anima assetata del’acqua della vita. TT3 249.2

Egli non considerò nessun essere umano privo di valore, ma cercò piuttosto di applicare il rimedio risanatore a ogni anima. A chiunque incontrò, Egli presentò una lezione adatta al tempo e alle circostanze. Ogni negligenza, ogni offesa degli uomini nei confronti dei loro simili lo resero ancor più consapevole del bisogno che avevano dalla sua divina e umana simpatia. Egli cercò di infondere la speranza anche nel più rozzo e meno promettente, presentandogli la certezza che anch ’egli poteva diventare immacolato e inoffensivo, raggiungendo un carattere che lo avrebbe reso Figlio di Dio. TT3 249.3