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La disonestà corrompe la mente e il carattere FC 160

Chi mente e promuove una qualsiasi forma di disonestà perde il rispetto di se stesso. Forse non è consapevole del fatto che Dio lo vede e conosce tutti i suoi compromessi negli affari, che gli angeli vedono le sue azioni e ascoltano le sue parole e che le sue opere saranno giudicate. Anche supponendo che riesca a nascondere i propri errori agli uomini e a Dio, il fatto di sapere di essere l’autore di queste azioni è sufficiente ad avvilire il suo spirito e sminuire la sua personalità. Una sola azione malvagia non determina il carattere, ma crea una breccia, e così si cede più facilmente alla tentazione successiva, finché si prende l’abitudine di mentire, essere disonesti negli affari e si perde la fiducia di coloro che ci circondano.3Testimonies for the Church 5:396. FC 160.1

Se, nei rapporti con i nostri simili, commettiamo piccole azioni disoneste e frodi più gravi, faremo lo stesso con Dio. Gli uomini che continuano a ricorrere all’imbroglio finiranno per abbandonare i loro principi e ingannare se stessi, perdendo così la vita eterna. Per poter ottenere un piccolo vantaggio temporale, non esiteranno a sacrificare il loro onore e la stessa religione.4The Review and Herald, 18 settembre 1888. FC 160.2