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Capitolo 17: Diritti e doveri della vita coniugale FC 45

Legalità e santità del matrimonio FC 45

Non è un peccato in se stesso mangiare, bere, sposarsi o far sposare i propri figli. Ai tempi di Noè il matrimonio realizzato in condizioni normali, senza eccessi, era un’istituzione legale, come ai nostri giorni. Ma all’epoca di Noè, gli uomini contraevano matrimonio senza consultare Dio e senza seguire le sue direttive... Il fatto che tutte le relazioni della vita sono per natura transitorie, dovrebbe esercitare un’azione trasformatrice su tutto ciò che facciamo o diciamo. All’epoca di Noè, agli occhi di Dio, il matrimonio si identificava con il peccato, perché questa istituzione, legittima se viene praticata normalmente, era stata pervertita dagli eccessi. Oggi molte persone si allontano da Dio perché si lasciano completamente assorbire dall’idea del matrimonio e da tutto ciò che vi è collegato.1The Review and Herald, 25 settembre 1888. FC 45.2

Il matrimonio è un’istituzione sacra, ma nella nostra epoca di decadenza, nasconde ogni forma di corruzione. Esso è oggetto di molti abusi, fino a diventare un crimine; è uno dei segni dei tempi della fine, come lo era il matrimonio prima del diluvio, che era degenerato in crimine... Tuttavia, ancora oggi, quando la sua natura sacra e le sue giuste esigenze sono comprese, il matrimonio è approvato da Dio, ne deriva la felicità degli sposi e il Signore stesso ne è glorificato.2Testimonies for the Church 2:252. FC 45.3