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Capitolo 76: Le caratteristiche della nobiltà d’animo MG 166

Durante i tre anni della loro formazione, Daniele e i suoi compagni conservarono le proprie abitudini all’insegna della sobrietà e rimasero in stretto contatto con Dio dipendendo costantemente dalla sua potenza. Quando giunse il momento di dimostrare al re le capacità e le conoscenze che avevano acquisito, essi vennero esaminati insieme ad altri candidati per essere assunti al servizio del regno. Ma “...neppure uno si dimostrò competente come Daniele, Anania, Misaele e Azaria...” Daniele 1:19. La loro facilità di apprendimento, la precisione del linguaggio, il notevole bagaglio di conoscenze, tutto dimostrava la loro forza mentale. Per questi motivi il re li accettò a corte. “Se il re li interrogava su qualunque argomento che richiedeva saggezza e intelligenza li trovava capaci di dare risposte dieci volte migliori di quelle di tutti gli indovini e maghi del suo regno”. Daniele 1:20. MG 166.1

Dio onora sempre i giusti. A Babilonia erano stati riuniti i giovani più promettenti che provenivano dai territori sottomessi al grande conquistatore, eppure fra loro gli schiavi ebrei non avevano rivali. Il fisico slanciato, il passo sicuro e disinvolto, la bella presenza, i sensi non offuscati, l’alito non contaminato dal vizio del bere costituiscono le caratteristiche della nobiltà con cui la natura onora coloro che ubbidiscono alle sue leggi. MG 166.2