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Capitolo 118: L’abbigliamento e il carattere MG 243

I discepoli del Cristo sono stati paragonati al sale della terra e alla luce del mondo. Senza l’influsso benefico dei cristiani, il mondo andrebbe in rovina. Ma osservate quella categoria di persone che si professano cristiani e non curano la propria persona o il proprio abbigliamento; negli affari non hanno scrupoli; sono volgari, scortesi e violenti nei modi, triviali nelle conversazioni. Essi considerano questi difetti del carattere come aspetti della vera umiltà e della vita cristiana. Credete che se il nostro Salvatore fosse presente paragonerebbe queste persone al sale della terra e alla luce del mondo? Assolutamente no! MG 243.2

Il contenuto delle conversazioni dei veri cristiani, invece, è profondo. Essi considerano un peccato abbassarsi a sciocche adulazioni, ma si mostrano cortesi, gentili e benevoli. Le loro parole sono dettate dalla sincerità e dall’amore per la verità. Nei rapporti che instaurano con i loro fratelli e con la società, essi agiscono con lealtà. Nel vestirsi evitano tutto ciò che è superfluo e può apparire eccentrico. Optano invece per un abbigliamento accurato ma non sfarzoso, modesto ma scelto con gusto e sempre in ordine. Dobbiamo avere molta cura nel vestirci, in modo da manifestare un sacro rispetto per il sabato e il culto divino. MG 243.3

La linea di demarcazione fra queste persone e la società è troppo evidente per non accorgersene. L’influsso positivo dei credenti sarebbe dieci volte maggiore se gli uomini e le donne che accettano la verità, dopo essere stati indifferenti e negligenti, adottassero abitudini basate sull’accuratezza, l’ordine e il buon gusto nell’abbigliamento. Il nostro è un Dio d’ordine che rigetta decisamente la confusione, la corruzione e il peccato. MG 244.1