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Capitolo 122: Quando l’abbigliamento diventa un idolo MG 249

L’eccessiva cura dell’abbigliamento costituisce una malattia morale. Non possiamo conservarla se intraprendiamo una nuova vita. Nella maggioranza dei casi, accettare gli insegnamenti del Vangelo richiede un cambiamento radicale nel modo di vestirsi. MG 249.2

Non dobbiamo trascurare il nostro abbigliamento. Per amore del Cristo, di cui siamo testimoni, dobbiamo cercare di vestirci nel miglior modo possibile. Pensando al servizio del tabernacolo, ci rendiamo conto quanto Dio sia stato preciso nel descrivere ogni piccolo dettaglio che riguardava gli abiti di coloro che dovevano officiare in sua presenza. Da ciò possiamo capire come egli si interessi all’abbigliamento di coloro che lo servono. Le indicazioni relative all’abito di Aronne sono molto dettagliate: si trattava di un abito simbolico. Anche quelli dei discepoli del Cristo devono essere simbolici. Dobbiamo rappresentarlo sempre. L’accuratezza, la modestia e la semplicità devono caratterizzare ogni elemento del nostro aspetto esteriore. La Parola di Dio non approva affatto i cambiamenti nel nostro modo di vestire quando avvengono per seguire la moda e per uniformarsi ai gusti della società. I cristiani non devono scegliere un tipo di abbigliamento sontuoso e costoso. MG 250.1

Dobbiamo riflettere con attenzione sulle indicazioni relative all’abbigliamento contenute nelle Scritture. Abbiamo bisogno di comprendere perfino le idee del Signore relative ai criteri in base ai quali scegliere i nostri vestiti. Tutti coloro che, con sincerità, ricercano la grazia del Cristo, presteranno attenzione alle indicazioni ispirate di Dio. Perfino lo stile di un abito è in grado di parlare in favore del Vangelo. — Testimonies for the Church 6:96. MG 250.2