Go to full page →

Il figlio prodigo MG 286

La lezione del figlio prodigo deve servire di insegnamento ai giovani. Nella sua vita dedita ai piaceri e al peccato egli sperpera la sua parte di eredità in un’esistenza sregolata. Non ha amici, è in un paese straniero, coperto di stracci, ha una fame tale da desiderare con tutte le sue forze gli avanzi dei maiali. Gli resta soltanto una speranza: ritornare, pentito e umiliato, alla casa paterna dove verrà accolto, perdonato e accettato nuovamente dal padre. Molti giovani, come lui, vivono nella dissolutezza e nella ricerca del piacere. Vittime della loro negligenza, abbandonano la Fonte d’acqua viva dove potrebbero trovare la felicità e vanno a scavare nelle cisterne spaccate che non tengono l’acqua. MG 286.3