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Contemplare La Vita Di Cristo - Contents
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    Giugno

    Eden, prima casa, 1 giugno

    L’Eterno DIO... formò... una donna e la condusse all’uomo... Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne.CC 162.1

    Genesi 2:22-24CC 162.2

    Il matrimonio fu dunque istituito da Dio che celebrò la prima unione tra un uomo e una donna. Sia il matrimonio tenuto in onore... (Ebrei 13:4), diceva l’apostolo Paolo. Esso fu, infatti, uno dei primi doni di Dio all’umanità, l’istituzione che, insieme al sabato, Adamo portò con se al di là delle porte dell’Eden, dopo la caduta. Quando nel matrimonio i principi divini sono riconosciuti e rispettati, esso diventa una benedizione. Assicura l’integrità e la felicità dell’uomo, soddisfa le sue esigenze sociali, lo nobilita dal punto di vista fisico, psichico e morale.CC 162.3

    La dimora dei nostri progenitori sarebbe stata il modello di quelle che i loro figli avrebbero occupato sulla terra. Dio l’aveva resa magnifica, ma non si trattava di un palazzo lussuoso.CC 162.4

    L’ambiente in cui Adamo ed Eva vivevano prima del peccato, costituisce un esempio per gli uomini di ogni tempo. La vera felicità non consiste nel soddisfare il proprio orgoglio con l’ostentazione del lusso; essa trova piuttosto nell’intimità del contatto con Dio attraverso il creato. Se gli uomini prestassero meno attenzione a ciò che è artificiale e coltivassero la semplicità, realizzerebbero con maggiore facilità il progetto per cui Dio li ha creati.CC 162.5

    Dio affidò ad Adamo la cura del giardino, perché lo lavorasse e lo custodisse; la sua occupazione non era faticosa ma, piacevole e stimolante. Nelle intenzioni divine, il lavoro doveva costituire una benedizione che avrebbe impegnato la mente, rafforzato il corpo e sviluppato le facoltà intellettuali. Nell’attività fisica e mentale Adamo trovò uno dei maggiori piaceri della sua esistenza. Quando, a causa della disubbidienza, fu allontanato dalla sua magnifica dimora, fu costretto a lottare con un terreno ostile per guadagnarsi il pane: allora proprio il lavoro, sebbene molto diverso dalle piacevoli occupazioni dell’Eden, furono per lui una fonte di felicità e una salvaguardia contro le tentazioni.CC 162.6

    Dio li aveva circondati delle Sue cure paterne: li istruiva personalmente con infinita saggezza; essi ricevevano le visite degli angeli e potevano comunicare con il Creatore senza alcun intermediario... L’ordine e armonia della creazione parlava della potenza e della saggezza infinite. Con il passare del tempo Adamo ed Eva scoprivano nuove meraviglie che suscitavano in loro un amore sempre più profondo e li inducevano a continuare esclamazioni di gratitudine. Finché ubbidirono alla legge di Dio, le loro facoltà di conoscere, di gioire e di amare si svilupparono e si accrebbero. Avrebbero raggiunto alti livelli di conoscenza, scoprendo così nuovi motivi di felicità, in una comprensione sempre più profonda dell’infinito, straordinario amore di Dio.CC 162.7

    Patriarchs and Prophets, pp. 46-51CC 162.8

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