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Contemplare La Vita Di Cristo - Contents
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    Nostro destino glorioso, 29 dicembre

    Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d’uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano.CC 373.1

    1 Corinzi 2:9CC 373.2

    Tramite il messaggio del Vangelo coloro che Satana ha portato alla degradazione e ridotto in schiavitù possono gustare la libertà dei figli di Dio. Il piano di Dio non prevede soltanto di liberarci dalla sofferenza, che è la conseguenza inevitabile del peccato, ma salvarci dal peccato stesso. Lo spirito corrotto e degradato deve essere trasformato e purificato, perché possa essere rivestito secondo la bontà del Signore, nostro Dio, (Salmo 90:17) a essere simili al Figlio suo. (Romani 8:29).CC 373.3

    Per realizzare un obiettivo così elevato, è necessario sacrificare tutto ciò che può rappresentare un’occasione d’intoppo. È a causa della nostra volontà che il peccato conserva il suo predominio su di noi, quindi il nostro spirito deve essere affidato a Dio... Questa rinuncia Gesù la paragona al taglio di una mano o alla perdita di un occhio. Spesso pensiamo che compiere un gesto simile ci mutilerà per tutta la vita; ma anche se dovesse essere così, Gesù afferma che è meglio menomare, amputare, sminuire il proprio IO piuttosto che non entrare nel regno di Dio. Quella che apparentemente può sembrarci una sconfitta, ci apre invece l’accesso alla felicità eterna.CC 373.4

    Dio è la fonte della vita e noi possiamo ottenerla solo se siamo in comunione con Lui. Lontani da Lui possiamo esistere per un attimo ma non possiamo affermare di possedere la vita. Soltanto che ci affidiamo a Dio, Egli ci offre la Sua vita. Gesù afferma che rinunciando a noi stessi potremo vivere una vita che ci permetterà di abbandonare anche i peccati più nascosti. Forse possiamo pensare di riuscire a nasconderli nel profondo del nostro cuore, e quindi agli occhi dei nostri simili, ma come potremo presentarci davanti a Dio?CC 373.5

    Il Signore è un fuoco consumante e il peccato non può resistergli! È necessario fare un sacrificio per affidarsi a Dio, ma si tratta di scambiare ciò che è vile con ciò che è nobile, ciò che è carnale con ciò che è spirituale, ciò che è deteriorabile con ciò che è eterno. Dio non vuole annullare la nostra volontà perché esercitandola, possiamo adempiere ciò che egli desidera da noi. Dobbiamo affidargliela affinché Egli ce la restituisca purificata e rigenerata, in questo modo ci legheremo a Lui che ci offrirà la forza del suo amore divino... Giacobbe, quando cadde esausto e zoppicante nelle braccia dell’Angelo del patto, sperimentò questa fede vittoriosa e gli venne attribuito il titolo di principe di Dio.CC 373.6

    Thoughts From the Mount of Blessing, pp. 60-62CC 373.7

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