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Contemplare La Vita Di Cristo - Contents
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    Discordie tra Giovanni e Giuda, 21 marzo

    Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.CC 90.1

    1 Giovanni 5:12CC 90.2

    Durante gli anni vissuti con Gesù, il Salvatore ammonì e consigliò questo suo discepolo, ed egli accettò i Suoi rimproveri. Contemplando il carattere del Figlio di Dio, Giovanni comprese i suoi difetti personali e ne fu umiliato. Egli ebbe modo di osservare che la gentilezza e la tolleranza di Gesù, come pure le sue lezioni di umiltà e di pazienza non si accordavano con il suo carattere violento. Giorno dopo giorno il suo cuore fu attratto a Cristo, fino a quando, traboccante di amore per il suo Maestro, egli dimenticò se stesso. La potenza, la gentilezza, la maestà, l’umiltà, la forza e la pazienza, sono manifesti nella vita del Salvatore e riempirono la sua anima di ammirazione. Egli sottomise il suo temperamento vendicativo e ambizioso alla potenza rigeneratrice di Cristo e l’amore divino trasformò il suo carattere.CC 90.3

    La santificazione conseguita nella vita di Giovanni è in evidente contrasto con l’esperienza del suo compagno Giuda. Quest’ultimo professava, come gli altri discepoli, di essere un seguace di Cristo, ma possedeva solo l’apparenza della pietà. Egli non fu sensibile alla bellezza del carattere di Cristo. Spesso mentre ascoltava il Salvatore fu persuaso dalle sue parole, ma non umiliò il suo cuore né confessò i suoi peccati.CC 90.4

    Giovanni lottò duramente contro i propri difetti, invece Giuda violò la sua coscienza e cedette alla tentazione vincolandosi sempre più alle sue malvagie abitudini. La pratica delle verità insegnate da Cristo differiva dai suoi piani; per questo motivo non riuscì a rinunciare alle sue idee in modo da poter ricevere la saggezza divina. Invece di camminare della luce scelse di camminare nelle tenebre. Egli nutrì desideri malvagio, concupiscenza, sentimenti di vendetta, cattivi pensieri, fino a che Satana prese completo controllo della sua anima.CC 90.5

    Giovanni e Giuda rappresentano coloro che professano di essere seguaci di Cristo. Questi discepoli ebbero le stesse opportunità di studiare e seguire l’esempio divino.CC 90.6

    Ciascuno di loro possedeva dei seri difetti di carattere ed ebbe uguale accesso alla grazia divina che trasforma il carattere; ma mentre l’uno imparò da Gesù in umiltà, l’altro si rivelò non un facitore della Parola ma solo un suo uditore. L’uno, rinunciando a se stesso e vincendo il peccato, fu santificato dalla verità; l’altro, resistendo alla potenza rigeneratrice della grazia e indulgendo nell’egoismo, divenne schiavo di Satana. In un individuo possono esserci seri difetti, tuttavia quando diventa un vero discepolo di Cristo, la potenza della grazia divina lo rigenera e lo santifica.CC 90.7

    The Acts of the Apostles, pp. 57-59CC 90.8

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