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Conflitto E Coraggio - Contents
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    I Rekabiti, 20 agosto

    E alla casa dei Rekabiti Geremia disse...Poiché avete ubbidito all’ordine di Jehonadab, vostro padre, avete osservato tutti i suoi precetti e avete fatto tutto ciò che vi aveva prescritto, così dice l’Eterno degli eserciti, il DIO d’Israele: A Jehonadab, figlio di Rekab, non verrà mai a mancare qualcuno che stia sempre davanti a me». Geremia 35:18,19CeC 236.1

    Dio comandò a Geremia di radunare i recabiti nella casa del Signore, in una delle stanze, di mettere del vino davanti a loro e di invitarli a bere. Geremia fece come il Signore gli aveva comandato. Ma essi dissero: “Noi non beviamo vino, perché Jehonadab, figlio di Rekab, nostro padre, ci ha comandato, dicendo: “Non berrete vino in eterno, né voi né i vostri figli”. (v.6) Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia, in questi termini: Andate ad annunciare agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: “Non volete dunque ricevere ammaestramento, ascoltando le mie parole? - dice l’Eterno. “Le parole di Jehonadab, figlio di Rekab, che comandò ai suoi figli di non bere vino, sono state messe in pratica; così essi non hanno bevuto vino fino a quest’oggi, perché hanno ubbidito al comando del loro padre”. (v.14) Qui Dio contrappone l’obbedienza dei Recabiti alla disobbedienza e ribellione del Suo popolo, che si rifiuta di ricevere le Sue parole di rimprovero e ammonimento ... I Recabiti furono lodati per la loro pronta e volontaria obbedienza, mentre il popolo di Dio rifiutò di essere rimproverato dai loro profeti. 4T 174, 175.CeC 236.2

    Se le legittime disposizioni di un padre buono e saggio che si è servito dei mezzi migliori e più efficaci per preservare la sua progenie dall’intemperanza sono degne di essere scrupolosamente seguite, sicuramente l’autorità di Dio dovrebbe essere maggiormente rispettata, poiché il Signore è più santo dell’uomo. Il nostro Creatore e il nostro Signore, il cui potere è infinito, il cui giudizio è terribile, cerca in tutti i modi di condurre gli uomini a riconoscere i loro peccati e a pentirsi. Tramite i messaggi dei suoi profeti annuncia i pericoli che scaturiscono dalla disubbidienza, fa risuonare un grido d’allarme e denuncia senza mezzi termini il peccato. Solo grazie alla sua misericordia e all’impegno dei suoi messaggeri viene garantita al popolo la prosperità. Dio non può sostenere coloro che rifiutano i suoi consigli e disprezzano i suoi avvertimenti. Per un certo periodo di tempo può sospendere le punizioni che meriteremmo, ma non può farlo costantemente. PK 425,426CeC 236.3

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