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Con Gesù sul monte delle beatitudini - Contents
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    “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello?” — Matteo 7:3

    L’affermazione: “Tu che giudichi fai le stesse cose” non è sufficiente da sola a esprimere la gravità del peccato di colui che pensa di poter criticare e condannare il proprio fratello. Gesù ha detto: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo?” Matteo 7:3.GMB 145.2

    Le sue parole descrivono coloro che sono pronti a rilevare i difetti degli altri. Quando pensano di aver individuato un difetto nella vita o nel carattere, si sforzano in tutti i modi di farlo notare. Gesù sostiene che questo modo di comportarsi non è cristiano. Secondo le sue parole il rapporto che esiste fra questo atteggiamento e l’errore scoperto equivale a quello che esiste fra una trave e una pagliuzza. L’assenza di spirito di sopportazione e di amore induce gli uomini a ingigantire gli errori degli altri. Chi non ha vissuto l’esperienza completa dell’abbandonarsi al Signore non è capace di manifestare nella propria vita la dolcezza dell’amore del Salvatore. Costoro presentano un’immagine sbagliata della gentilezza e della cortesia del Vangelo e feriscono le persone per le quali il Cristo è morto. Secondo l’immagine usata dal Signore colui che coltiva uno spirito di censura commette un errore più grave di colui che accusa, in quanto non solo è responsabile dello stesso peccato ma vi aggiunge l’orgoglio e la critica.GMB 145.3

    Il Cristo è il vero e unico metro di misura per il carattere. Chi fa di se stesso il metro di misura degli altri si mette al posto del Cristo. E siccome: “...Il Padre non giudica nessuno ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio” (Giovanni 5:22), chiunque presume di poter giudicare le motivazioni degli altri usurpa le prerogative del Figlio di Dio. Questi impostori si schierano dalla parte dell’Anticristo,“l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio”. 2 Tessalonicesi 2:4.GMB 146.1

    Lo spirito freddo, critico e implacabile che animava i farisei ha come conseguenza il peccato peggiore. Quando l’esperienza religiosa è priva di amore, Gesù non può essere presente e non si può ricevere la luce della sua presenza. Nessuna azione, per quanto zelante, può sopperire a questa mancanza. Si può essere molto bravi nello scoprire i difetti degli altri, ma a tutti coloro che si lasciano prendere la mano da questa tendenza Gesù dice: “Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello.” Matteo 7:5. Chi è colpevole è il primo a sospettare il male. Nel condannare gli altri cerca di nascondere o scusare il male che c’è nel suo cuore. Con il peccato l’umanità ha conosciuto anche l’ingiustizia. Subito dopo aver trasgredito la volontà di Dio la prima coppia cominciò ad accusarsi a vicenda. Questo è il frutto inevitabile della natura umana quando non è controllata dalla grazia del Cristo.GMB 146.2

    Coloro che coltivano questo spirito di critica non si accontentano di mettere in evidenza i difetti dei propri fratelli. Quando non riescono con la persuasione a imporre agli altri il comportamento che ritengono adeguato, sono capaci di usare la coercizione e la violenza. Essi costringeranno gli uomini a compiere ciò che secondo loro è giusto e useranno tutti i mezzi in loro possesso. Questo è ciò che gli ebrei fecero al tempo di Gesù e quello che la chiesa ha sempre fatto ogni volta che ha perso la grazia del Cristo. Priva della potenza dell’amore si è rivolta alla forza del braccio secolare per imporre i propri dogmi e far eseguire le proprie sentenze. Questo è il principio di tutte le leggi religiose e di tutte le persecuzioni dai tempi di Abele a oggi.GMB 147.1

    Gesù, invece di obbligare gli uomini li attira a sé: l’unica costrizione che egli mette in atto è quella dell’amore. Quando la chiesa ricerca l’aiuto del potere secolare dimostra che ha smarrito la potenza del Cristo e la forza persuasiva dell’amore divino.GMB 147.2

    Il male agisce sui singoli membri ed è nei loro confronti che occorre proporre un rimedio. Gesù invita colui che accusa a togliere la trave dal proprio occhio, rinunciando allo spirito di censura, confessando e abbandonando il proprio peccato prima di cercare di correggere gli altri. Perché “Non c’è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono”. Luca 6:43. Questo spirito di critica a cui ci abbandoniamo è un frutto cattivo e dimostra che l’albero è cattivo. È inutile pensare di poter diventare giusti con le proprie forze, è necessario cambiare il cuore. Questa è l’esperienza attraverso cui dovete passare prima di essere in grado di riprendere gli altri “...poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla”. Matteo 12:34.GMB 148.1

    Quando la vita di qualcuno è in crisi e cercate di dare un consiglio o fare un rimprovero, l’influsso delle vostre parole dipenderà dall’esempio e dallo spirito che coltivate. Dovete essere buoni prima di fare il bene. Non potrete esercitare nessun influsso che trasformi gli altri a meno che il vostro cuore non sia stato umiliato, purificato e reso sensibile dalla grazia del Cristo. Quando questo cambiamento si sarà verificato in voi, la vostra vita diventerà una benedizione per gli altri, come il rosaio fa sbocciare rose profumate e la vite grappoli dorati.GMB 148.2

    Se il Cristo è in voi, “speranza di gloria”, non avrete la tendenza a osservare gli altri e a rivelare i loro errori. Invece di accusare e condannare cercherete di aiutare, benedire e salvare. Nelle relazioni con coloro che sbagliano pensiamo al consiglio che ci viene dato: “...Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato”. Galati 6:1. Ricordate le tante occasioni in cui avete commesso degli errori e quanto sia difficile ritrovare la strada giusta dopo averla abbandonata. Non spingerete il vostro fratello verso le tenebre ma con l’animo pieno di compassione gli parlerete del pericolo che corre. Colui che contempla la croce del Calvario, e ricorda che sono stati i suoi peccati a farvi salire il Salvatore, non cercherà mai di misurare la gravità del proprio errore paragonandolo a quello degli altri. Non si ergerà a giudice per accusare i suoi simili. Non può esserci nessuno spirito di critica o di autoesaltazione in coloro che camminano all’ombra della croce.GMB 148.3

    Soltanto quando sentirete di essere pronti a sacrificare il vostro amor proprio e addirittura la vostra vita per salvare un fratello dal male, avrete tolto la trave che è nel vostro occhio e sarete pronti ad aiutarlo. Soltanto allora potrete avvicinarlo e colpire il suo cuore. Nessuno ha mai abbandonato i propri errori spinto dalla censura e dai rimproveri. Al contrario molti si sono allontanati dal Cristo e hanno definitivamente chiuso il proprio cuore alla possibilità di riconoscere i propri errori. Uno spirito gentile, affettuoso e amabile può salvare colui che è nell’errore per aiutarlo ad abbandonare il peccato. Rivelando il Cristo nel proprio carattere eserciterete un influsso trasformatore su tutti coloro che verranno in contatto con voi. Lasciate che il Cristo si riveli ogni giorno tramite la vostra persona ed egli comunicherà la forza della sua Parola, che persuade con dolcezza ma con potenza, e può riprodurre la bellezza dell’amore di Dio nei cuori.GMB 149.1

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