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Parole di vita - Contents
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    Capitolo 7: “Simile al lievito”

    Molti uomini colti e influenti accorrevano ad ascoltare il profeta di Galilea e alcuni di loro osservavano con curiosità e interesse la folla raccolta intorno a Cristo mentre insegnava sulle rive del mare. Erano presenti tutte le classi sociali: poveri, analfabeti, mendicanti laceri, ladri col marchio della colpa impresso nel volto, invalidi, libertini, commercianti, persone agiate, di elevata condizione sociale e di umili origini, ricchi e poveri, tutti si accalcavano gli uni sugli altri per farsi posto e ascoltare le parole di Cristo. Con lo sguardo rivolto a questa strana assemblea quegli uomini colti si chiesero: E il regno di Dio sarebbe composto da elementi simili? Il Salvatore replicò di nuovo con una parabola:PV 57.1

    “Il regno de’ cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre staia di farina, finché la pasta sia tutta lievitata”.PV 57.2

    Gli Ebrei consideravano a volte il lievito un simbolo del peccato, e durante la festa di Pasqua si raccomandava alla gente di allontanare tutto il lievito di casa, esattamente come dovevano eliminare il peccato dal cuore. Cristo ammonì i discepoli: “Guardatevi dal lievito de’ Farisei, che è ipocrisia” (Luca 12:1), e l’apostolo Paolo parla di un “lievito di malizia e di malvagità”. 1 Corinzi 5:8. Ma nella parabola del Salvatore il lievito è usato per rappresentare il regno dei cieli e illustrare la forza vivificante e trasformatrice della grazia di Dio.PV 57.3

    Nessuno è così vile e degradato che l’azione di questa potenza non riesca a raggiungerlo. Bisogna infondere un nuovo principio di vita in tutti coloro che sì sottomettono allo Spirito Santo, e restaurare nell’umanità l’immagine divina ormai perduta.PV 57.4

    Ma l’uomo non è in grado di trasformarsi col semplice esercizio della volontà, gli manca la forza di operare questo mutamento. Bisogna mescolare il lievito — qualcosa di totalmente esterno — alla pasta prima di ottenere il cambiamento desiderato. Similmente il peccatore deve ricevere la grazia di Dio prima di essere pronto per il regno della gloria. Tutta la cultura e l’educazione che il mondo può dare non riusciranno a trasformare una creatura degradata dal peccato in un figlio del cielo. La forza rinnovatrice deve provenire da Dio. Solo lo Spirito Santo può produrre questo mutamento: tutti coloro che vogliono salvarsi, umili o altolocati, ricchi o poveri, devono sottoporsi all’azione di questa potenza.PV 57.5

    Come il lievito, mescolato alla farina, agisce dall’interno verso l’esterno, così avviene il rinnovamento del cuore che la grazia di Dio produce per trasformare la vita. Un semplice mutamento esteriore non basta a metterci in armonia con Dio. Molti cercano di migliorarsi correggendo questa o quella cattiva abitudine, nella speranza di diventare cosi dei cristiani, ma partono col piede sbagliato: bisogna cominciare innanzi tutto dal cuore.PV 58.1

    Fare una mera professione di fede e possedere la verità nell’anima sono due cose ben diverse. La semplice conoscenza della verità non basta: possiamo averla senza che il nostro modo di pensare sia cambiato. Bisogna convertire e santificare il cuore.PV 58.2

    Chi si sforza di osservare i comandamenti divini per puro senso del dovere, perché è tenuto a farlo, non gusterà mai la gioia dell’obbedienza; questo non è obbedire. Chi considera un fardello sottomettersi alle esigenze divine perché contrariano le inclinazioni umane, dimostra di non vivere una vita cristiana. La vera obbedienza è la manifestazione di un principio interiore e scaturisce dall’amore per la giustizia e la legge di Dio. L’essenza di ogni giustizia è la fedeltà al nostro Redentore. Questo ci indurrà a fare il bene per amore del bene, perché esso è gradito a Dio.PV 58.3

    Le parole che Cristo rivolse a Nicodemo illustrano la grande verità della conversione del cuore ad opera dello Spirito Santo: “In verità in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio... Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né d’onde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito”. Giovanni 3:3, 6-8.PV 58.4

    L’apostolo Paolo, spinto dallo Spirito Santo, scriveva: “Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, anche quand’eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (egli èper grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nelle età a venire l’immensa ricchezza della sua grazia, nella benignità ch’Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. Poichè gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio”. Efesini 2:4-8.PV 59.1

    Il lievito nascosto nella pasta agisce in modo invisibile penetrando tutta la massa, così il lievito della verità agisce in segreto, in silenzio e continuamente per trasformare l’anima: le tendenze naturali si mitigano e si sottomettono, sorgono nuovi pensieri, sentimenti e moventi nuovi, si stabilisce un nuovo modello di carattere, la vita di Cristo. Lo spirito cambia, le nostre facoltà si muovono in un’altra direzione. Non che l’individuo riceva nuove capacità, ma quelle che ha vengono santificate, la coscienza si desta e veniamo dotati di tratti di carattere che ci mettono in grado di fare qualcosa al servizio di Dio.PV 59.2

    Spesso sorge l’interrogativo: come mai allora molti pretendono di credere nella Parola di Dio ma non si vede in loro alcuna riforma nelle parole, nello spirito e nel carattere? Perché molti non riescono a sopportare opposizione ai loro piani e propositi, manifestano un temperamento non santificato e parole aspre, dispotiche e veementi? Nella loro vita si osserva il medesimo amor proprio, la stessa indulgenza egoistica per la propria persona, la stessa irascibilità ed un modo di parlare affrettato tipici dell’individuo mondano. Si vede in loro il medesimo orgoglio suscettibile, il medesimo abbandono alle tendenze naturali, la medesima perversità di carattere, come se non avessero conosciuto mai la verità. Il motivo è che non sono veramente convertiti. Non hanno nascosto il lievito della verità nel cuore, non gli hanno dato l’occasione di fare la sua opera, non hanno sottomesso le loro tendenze naturali e acquisite alla sua potenza trasformatrice. La loro vita rivela l’assenza della grazia di Cristo e una mancanza di fiducia nella sua capacità di cambiare il carattere.PV 59.3

    “Così la fede vien dall’udire, e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo”. Romani 10:17. Le Scritture costituiscono il grande strumento di trasformazione del carattere. Cristo pregava: “Santificali nella verità: la tua Parola è verità”. Giovanni 17:17. La Parola di Dio opera nel cuore e soggioga ogni caratteristica malvagia di chi la studia e le obbedisce. Lo Spirito Santo ci convince di peccato e la fede che nasce nel cuore opera per amore di Cristo trasformando in noi corpo, anima e spirito alla sua immagine. Allora Dio potrà utilizzarci per realizzare la sua volontà, e la forza che agisce in noi si manifesterà dall’interno verso l’esterno spingendoci a comunicare agli altri la verità che abbiamo ricevuto noi.PV 60.1

    Le verità della Parola di Dio soddisfano la grande necessità pratica dell’umanità: la conversione dell’anima tramite la fede. Non bisogna ritenere questi grandi principi troppo puri e santi per applicarli nella vita quotidiana: sono verità che giungono al cielo e abbracciano l’eternità, eppure la loro influenza vivificante deve intrecciarsi intimamente all’esperienza umana, devono permeare tutti gli aspetti piccoli e grandi della vita.PV 60.2

    Ricevuto nel cuore, il lievito della verità disciplinerà i desideri, purificherà i pensieri e addolcirà le tendenze, vivificherà le facoltà intellettuali e le energie morali e accrescerà la nostra capacità di sentire e di amare.PV 60.3

    Il mondo considera un mistero chi segue questi principi. L’individuo egoista e amante del denaro vive esclusivamente per assicurarsi le ricchezze, gli onori ed i piaceri di questo mondo; l’eternità non rientra affatto nei suoi calcoli, mentre il seguace di Cristo non si lascerà assorbire completamente da queste ambizioni: per amore di Cristo egli lavorerà rinunciando a se stesso per contribuire alla grande opera di salvezza di coloro che sono nel mondo senza Cristo e senza speranza. Il mondo non sa capire un individuo simile, perché egli mira alle realtà eterne. L’amore di Cristo con la sua potenza redentrice gli è entrato nel cuore e questo amore domina ogni altro movente ed eleva l’individuo al di sopra dell’influenza corrotta del mondo.PV 60.4

    La Parola di Dio deve santificare i nostri rapporti con ogni membro della famiglia umana. Il lievito della verità non genererà uno spirito di rivalità, di ambizione o di supremazia. Il vero amore che viene dal cielo non è egoista o mutevole, non dipende dalla lode umana. Il cuore di chi riceve la grazia divina trabocca di amore per Dio e per coloro per i quali Cristo è morto, l’io non lotta per ottenere riconoscimenti e l’individuo non ama gli altri perché essi lo amano e gli piacciono o apprezzano i suoi meriti, ma perché sono i riscattati di Cristo. Se i suoi moventi, le parole e gli atti sono incompresi o distorti, non si offende ma continua per la sua strada. Egli resta amabile e premuroso, umile nell’opinione che ha di sé e nondimeno pieno di speranza, sempre fiducioso nella misericordia e nell’amore di Dio.PV 61.1

    L’apostolo così ci esorta: “Ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo”. 1 Pietro 1:15, 16. La grazia di Cristo deve dominare l’umore e la voce. La sua azione si osserverà nella gentilezza e nei teneri riguardi di un fratello per l’altro, nelle parole amabili e incoraggianti. Nel focolare si avverte una presenza angelica e la vita emana un dolce profumo che sale a Dio come sacro incenso. L’amore si rivela nella bontà, gentilezza, pazienza e longanimità.PV 61.2

    L’aspetto intero è mutato. Cristo dimora nel cuore e si riflette sul volto di quanti lo amano e osservano i suoi comandamenti. La verità rimane impressa in loro, si manifesta la dolce pace celeste e si esprime un’amabilità abituale, un amore più che umano.PV 61.3

    Il lievito della verità trasforma tutto l’essere, affinando i modi dell’individuo grossolano, addolcendo quelli aspri e rendendo generosi gli egoisti. Grazie ad esso l’impuro viene purificato, lavato nel sangue dell’Agnello. Con la sua potenza vivificante esso mette lo spirito, l’anima e tutte le facoltà in armonia con la vita divina. La natura umana partecipa della divinità e Cristo è onorato dall’eccellenza e perfezione del carattere. Quando si realizzano questi mutamenti gli angeli prorompono in canti estatici e Dio e Cristo gioiscono per le anime trasformate a somiglianza divina. PV 61.4

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