Go to full page →

Presidenti di Unioni TMGI 255

Cooranbong, Australia, Agosto, 1896. TMGI 255.5

Alla conferenza dei Presidenti e dei Consiglieri: TMGI 255.6

II Signore diede a Mosé speciali direttive per fare la sua opera. Gli ordinò di relazionarsi con uomini affinché diventassero suoi consiglieri, e la sua responsabilità fosse alleviata. TMGI 255.7

Attraverso Jetro, ricevette il seguente messaggio: TMGI 255.8

Attendi ora alla mia voce, io ti consiglierò, e Iddio sarà teco: Sii tu per il popolo davanti a Dio, e rapporta a Dio gli affari. E ammaestra il popolo intorno agli statuti, e alle leggi; e dichiaragli la via per la quale ha da camminare, e l ', opere che ha da fare. E tu scegli d ', infra tutto il popolo degli uomini di valore, che temano Iddio; uomini leali che abbiano in odio l ', avarizia; e costituiscili sopra il popolo capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, e capi di diecine. E rendano essi ragione al popolo in ogni tempo; e rapportino a te ogni grande affare; ma giudichino ogni piccolo affare. Così ti sgraverai del carico che hai addosso, ed essi lo porteranno teco. Se tu fai questa cosa, e se Iddio te la comanda, tu potrai durare; e anche tutto questo popolo perverrà in pace al suo luogo. TMGI 256.1

Esodo 18:18-23 TMGI 256.2

Special Testimonies to Ministers and Workers (serie A, nr 8, 1897,pp. 27-32) TMGI 256.3

Questo consiglio è anche per noi. Deve essere ascoltato dai nostri uomini che hanno pesi di responsabilità. Si è permesso che il Presidente della Conferenza Generale assumesse dei pesi che il Signore non ha collocato su di lui, e le cose che lui ha cercato di fare non sono state fatte saggiamente e bene Mosé disse: TMGI 256.4

Quando essi hanno qualche questione, vengono da me ed io giudico fra l ', uno e l ', altro, faccio loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi. TMGI 256.5

Esodo 18:16 TMGI 256.6

Quest’opera deve essere fatta ancora, e se gli uomini che hanno responsabilità non la realizzano, allora la devono fare gli altri. L’opera del Signore deve avanzare senza alcun inganno, senza ipocrisia, senza cupidigia. TMGI 256.7