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Capitolo 43: Il conflitto imminente TT2 212

Una grande crisi attende il popolo di Dio; una crisi attende il mondo, Ci sovrasta la più grande lotta di tutti i tempi. Gli eventi che per oltre quarant’anni noi — basandoci sull’autorità dell’annuncio profetico — abbiamo definito imminenti, si stanno svolgendo sotto i nostri occhi. La questione relativa a un emendamento della Costituzione, che ridurrebbe la libertà di coscienza, è già stata presentata con insistenza ai legislatori della nazione. Anche quanto riguarda l’imposizione dell’osservanza della domenica ha assunto un interesse e un’importanza di portata nazionale. Sappiamo benissimo quale sarà il risultato di questo movimento; però siamo pronti per affrontarlo? Abbiamo fedelmente assolto il compito da Dio affidatoci, che è quello di avvertire il mondo del pericolo che si va profilando davanti ad esso? TT2 212.1

Perfino fra quanti sono impegnati in questo movimento per l’imposizione della domenica, molti non riescono a vedere quali potranno essere le conseguenze di tale decisione; non si rendono conto che essa colpisce direttamente la libertà religiosa. Numerosi sono coloro che non hanno mai capito le esigenze del Sabato biblico e non hanno visto il falso fondamento su cui poggia l’istituzione domenicale. Qualunque movimento in favore della legislazione religiosa, in realtà non è altro che una concessione fatta al papato che per tanti secoli ha lottato accanitamente contro la libertà di coscienza. L’osservanza della domenica deve la sua esistenza — come presunta istituzione cristiana — al “mistero dell’iniquità”. La sua imposizione sarà il virtuale riconoscimento dei princìpi che costituiscono la pietra angolare del romanesimo. Quando gli Stati Uniti rigetteranno i princìpi del loro governo per emanare una legge sulla domenica, il protestantesimo, con questo atto, unirà la sua mano con quella del papato. Ciò darà vita alla tirannide che a lungo e avidamente ha atteso l’opportunità di riemergere in un attivo dispotismo. TT2 212.2