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La famiglia cristiana - Contents
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    Le dimore del cielo

    Il timore di materializzare eccessivamente l’eredità futura ha spinto molti a spiritualizzare troppo quelle verità che ci invitano a riflettere sulla nostra dimora futura. Il Cristo ha promesso ai suoi discepoli che sarebbe andato a preparare un luogo nella casa del Padre. Coloro che accettano gli insegnamenti della Parola di Dio non saranno lasciati nell’ignoranza in merito alle dimore del cielo... La lingua umana è incapace di descrivere la ricompensa dei giusti. Soltanto coloro che la vedranno la conosceranno veramente. Nessuna mente limitata può concepire la gloria del regno di Dio. Nelle Scritture l’eredità degli eletti viene chiamata “patria”. Il Pastore divino conduce il suo gregge alle fonti dell’acqua viva. L’albero della vita dà il suo frutto ogni mese, e le sue foglie sono utilizzate dalle nazioni. Ruscelli inesauribili, con un’acqua chiara come il cristallo, sono costeggiati da alberi verdi che gettano la loro ombra sui sentieri preparati per i redenti dell’Eterno. Immense pianure si elevano verso graziose colline e le montagne di Dio innalzano le loro cime superbe. In queste valli piacevoli e lungo questi corsi d’acqua viva il popolo di Dio, per tanto tempo straniero e pellegrino, troverà finalmente una famiglia.6The Review and Herald, 22 ottobre 1908.FC 219.2

    Ci sono case per coloro che sono stati pellegrini sulla terra; abiti di giustizia, corone di gloria e palme di vittoria. Tutto ciò che ci ha turbato della volontà di Dio sulla sorte del mondo diventerà chiaro, così come le realtà difficili da comprendere. I misteri della grazia ci saranno svelati. Là dove le nostre menti limitate non vedevano che confusione e promesse non realizzate, scopriremo un’armonia meravigliosa. Riconosceremo allora che è l’Amore infinito che ha previsto le esperienze più penose della nostra esistenza. Quando ci renderemo conto della tenera sollecitudine che ha fatto concorrere tutto al nostro bene, manifesteremo una gioia ineffabile e gloriosa...FC 219.3

    Ci stiamo avvicinando alla patria del cielo. Colui che ci ha amato al punto da morire al nostro posto ci ha preparato una città. La nuova Gerusalemme è il nostro porto tranquillo. Non vi sarà più tristezza nella città di Dio, non più grida di dolore, non più canti funebri sulle nostre speranze svanite o i nostri affetti sepolti. Ben presto gli abiti di schiavitù saranno sostituiti con l’abito delle nozze. Ben presto assisteremo all’incoronazione del nostro Re. Coloro la cui vita sarà nascosta con Cristo in Dio risplenderanno della gloria del Redentore nel regno di Dio.7Testimonies for the Church 9:286, 287.FC 220.1

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