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Gesù Nel Suo Santuario - Contents
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    IL MINISTERO DI CRISTO NEL SANTUARIO CELESTE

    In questo tempio, dimora di Dio “...egli ha preparato il suo trono per il giudizio”. (Salmi 9:7) Nel luogo santissimo c’è la sua legge, la norma di giustizia con la quale sarà giudicata tutta l’umanità. L’arca che contiene le tavole della legge è ricoperta dal propiziatorio, davanti al quale il Cristo presenta i meriti del suo sangue in favore dei peccatori. Viene così rappresentata, nel piano della redenzione umana, l’unione della giustizia con la misericordia. Solo la sapienza infinita poteva concepire questo equilibrio e solo l’infinita potenza poteva attuarla. Tutto ciò riempie il cielo di meraviglia e di adorazione. I cherubini del santuario terrestre, che guardavano riverenti il propiziatorio, rappresentavano l’interesse con cui le schiere celesti contemplano l’opera della redenzione. Quest’opera è il mistero della misericordia nel quale “...gli angeli desiderano riguardare bene addentro”. (1 Pietro 1:12) Essa rivela come Dio, pur rimanendo giusto, possa giustificare il peccatore pentito e riallacciare i suoi rapporti con l’umanità caduta; come il Cristo sia sceso nell’abisso della perdizione per strapparvi migliaia di esseri umani e rivestirli con gli abiti della sua giustizia affinché si uniscano agli angeli fedeli e siano introdotti alla presenza di Dio.GSS 127.2

    L’opera del Cristo, come intercessore dell’uomo è presentata nella profezia di Zaccaria, relativa a colui che viene chiamato “il Germoglio”. Questo profeta afferma: “...egli edificherà il tempio dell’Eterno, e porterà le insegne della gloria, e si assiderà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono, e vi sarà fra i due un consiglio di pace”. (Zaccaria 6:12,13)GSS 128.1

    “Egli edificherà il tempio dell’Eterno”. Con il suo sacrificio e con la sua mediazione, il Cristo è nello stesso tempo fondamento e costruttore della chiesa di Dio. L’apostolo Paolo lo indica come “...la pietra angolare, sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire da dimora a Dio per lo Spirito”. (Efesini 2:20-22)GSS 128.2

    “Porterà le insegne della gloria”. A Cristo appartiene la gloria della redenzione dell’umanità e questo sarà il canto dei riscattati nell’eternità: “...A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue... siano la gloria e l’imperio nei secoli dei secoli”. (Apocalisse 1:5, 6)GSS 129.1

    Egli “dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono”. Attualmente, non è ancora sul “trono della sua gloria”, perché il regno non è stato ancora inaugurato. Solo quando sarà finita la sua opera di mediazione, Dio “...gli darà il trono di Davide, e il suo regno non avrà mai fine”. (Luca 1:32,33) Come sacerdote il Cristo è già seduto con il Padre sul suo trono. (Apocalisse 3:21) Sul trono insieme all’Eterno — colui che ha la vita in sé — c’è chi ha condiviso le nostre infermità e i nostri dolori; chi “...in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare” e che “...può soccorrere quelli che son tentati”; “...e se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre...”. (Isaia 53:4; Ebrei 4:15; Ebrei 2:18; 1 Giovanni 2:1) La sua intercessione si fonda su un corpo trafitto e una vita integra. Le sue mani ferite, il suo costato squarciato, i suoi piedi martoriati intercedono in favore dell’uomo caduto, la cui redenzione fu acquisita a un prezzo infinito.GSS 129.2

    “Vi sarà fra i due un consiglio di pace”. L’amore del Padre, non meno di quello del Figlio, è la fonte della salvezza per l’umanità perduta. Gesù disse ai suoi discepoli, prima di lasciarli: “...e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; poiché il Padre stesso vi ama...”. (Giovanni 16:26, 27) “Iddio riconciliava con sé il mondo in Cristo...”. (2 Corinzi 5:19) Nell’opera sacerdotale di Gesù nel santuario celeste “...vi sarà fra i due un consiglio di pace”; perché “...Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.GSS 129.3

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