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Gesù di Nazaret - Contents
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    Capitolo 37: I primi evangelisti

    Gli apostoli formavano con Gesù una famiglia. Lo avevano accompagnato nei suoi viaggi a piedi attraverso la Galilea, condiviso pene e privazioni, ascoltato i suoi discorsi, conversato con lui e imparato a lavorare per il bene dell'umanità. Mentre Gesù si occupava della folla, i discepoli lo aiutavano, pronti a fare ciò che diceva. Collaboravano perché la folla fosse disciplinata, conducevano al Salvatore gli ammalati e provvedevano al benessere di tutti. Spiegavano le Scritture agli ascoltatori più attenti e si impegnavano per la loro formazione spirituale. Trasmettevano ciò che avevano imparato da Gesù e arricchivano ogni giorno la loro esperienza. Ma era giunto il tempo in cui dovevano cominciare a lavorare da soli. Per questo avevano bisogno di istruirsi maggiormente e diventare più pazienti e mansueti. Per poter indicare i loro eventuali errori e quindi consigliarli, il Salvatore mentre era ancora in mezzo a loro li mandò da soli.GDN 258.1

    I discepoli si erano sentiti diverse volte imbarazzati di fronte all'insegnamento dei sacerdoti e dei rabbini, ma presentavano i loro dubbi a Gesù che li chiariva con le verità delle Scritture. Rafforzata la loro fiducia nella Parola di Dio, egli li liberava dal timore dei rabbini e dalla schiavitù della tradizione. Il suo esempio contribuì alla formazione dei discepoli molto più di qualsiasi insegnamento verbale. Quando Gesù non fu più in mezzo a loro, essi si ricordarono del suo sguardo, del tono della sua voce e delle sue parole. Quando erano in difficoltà a causa dei nemici del Vangelo, ripetevano le parole del Maestro e si rallegravano nel vedere quali effetti producessero nel popolo.GDN 258.2

    Gesù chiamò i dodici e li inviò a due a due nelle città e nei villaggi. Nessuno partì solo; il fratello andò con il fratello, l'amico con l'amico. Così potevano incoraggiarsi a vicenda, consigliarsi l'uno con l'altro, pregare insieme e aiutarsi. Più tardi, inviò nello stesso modo i settanta discepoli. Il Salvatore voleva che i messaggeri del Vangelo diventassero più uniti. Se questo esempio fosse seguito, l'opera dell'evangelizzazione porterebbe frutti abbondanti.GDN 258.3

    II messaggio dei discepoli era lo stesso che avevano annunciato già Giovanni il battista e Gesù. “Il regno dei cieli è vicino”. Matteo 10:7.GDN 258.4

    Non dovevano discutere sulla messianicità di Gesù di Nazaret, ma compiere nel suo nome le sue stesse opere di misericordia. Gesù dette loro quest'ordine: “Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Versetto 8.GDN 259.1

    Gesù dedicò più tempo alla guarigione degli ammalati che alla predicazione. I suoi miracoli attestavano la verità delle sue parole. Egli non era venuto per condannare gli uomini, ma per salvarli. La sua giustizia lo precedeva e la gloria del Signore era la sua retroguardia. Ovunque andasse lo precedeva l'annuncio delle sue opere di misericordia. Dopo il suo passaggio gli ammalati si rallegravano per la salute ritrovata e usavano le forze recuperate. La gente si radunava per sentire dalle loro labbra il racconto di ciò che il Signore aveva fatto. Per molti la sua voce era il primo suono che avessero mai udito, e il suo volto il primo che avessero mai contemplato. Come avrebbero potuto non amare Gesù e non celebrare le sue lodi? Egli passava per città e villaggi trasmettendo potenza vitale e diffondendo ovunque salute e gioia.GDN 259.2

    I discepoli di Cristo devono lavorare come il loro Maestro. Devono nutrire gli affamati, vestire gli ignudi, consolare i sofferenti e gli afflitti, aiutare i disperati e infondere speranza agli scoraggiati. Se lo fanno, anche per costoro si adempie la promessa: “La tua giustizia ti precederà e la gloria del Signore sarà la tua retroguardia”. Isaia 58:8. L'amore di Cristo, manifestato in un ministero disinteressato, sarà più efficace della spada o del tribunale per correggere i malfattori. Questi mezzi sono necessari per intimorire i violatori della legge, ma un missionario ispirato dall'amore farà molto di più. Accade spesso che un cuore indurito per i rimproveri ceda all'amore di Cristo. Il missionario può non solo soccorrere i malati, ma anche condurli al grande Medico che sa purificare lo spirito dalla lebbra del peccato. Dio vuole che gli ammalati e gli infelici odano la sua voce attraverso i suoi collaboratori e dare al mondo, mediante strumenti umani, una consolazione mai conosciuta prima.GDN 259.3

    Gesù inviò i discepoli, nel loro primo viaggio missionario, “verso le pecore perdute della casa d'Israele”. Matteo 10:6. Se avessero predicato il Vangelo ai pagani e ai samaritani, avrebbero perso il loro influsso sugli ebrei. Inoltre, suscitando i pregiudizi dei farisei, si sarebbero trovati invischiati in aspre polemiche proprio all'inizio del loro lavoro. D'altra parte anche gli apostoli compresero lentamente che il Vangelo doveva essere annunciato a tutte le nazioni. E non avrebbero potuto lavorare fra i gentili senza aver compreso questa verità. Gli ebrei stessi, secondo il piano di Dio, una volta accettato il Vangelo, dovevano diventare i suoi messaggeri presso i pagani; quindi spettava loro ascoltare per primi il messaggio.GDN 259.4

    Ovunque Cristo aveva realizzato la sua missione c'erano uomini coscienti delle loro necessità, affamati e assetati di verità. Era tempo di portare a quei cuori avidi l'annuncio del suo amore. I discepoli dovevano recarsi da loro come rappresentanti di Gesù, e così la gente a poco a poco li avrebbe considerati come maestri inviati dal Signore e ne avrebbe riconosciuta l'autorità anche dopo la partenza del Salvatore.GDN 260.1

    In questo primo viaggio i discepoli dovevano recarsi solamente nelle località già visitate da Gesù, dove si trovavano alcuni suoi amici. I loro preparativi dovevano essere molto sommari. Nulla doveva distoglierli da quella grande opera o provocare un'opposizione che avrebbe impedito la loro missione successiva. Non dovevano vestirsi come i dottori della legge, ma conservare l'aspetto della loro umile origine. Non dovevano parlare nelle sinagoghe, ma andare di casa in casa. Non dovevano perdere tempo in saluti inutili o intrattenimenti; in ogni luogo dovevano accettare l'ospitalità di coloro che erano degni. Ospitare i discepoli sarebbe stato come ospitare Cristo. Entrando nelle case dovevano pronunciare questo bel saluto: “Pace a questa casa!” Luca 10:5. La benedizione sarebbe scesa sulla casa insieme con le loro preghiere, i loro canti di lode, la lettura delle Scritture.GDN 260.2

    Così i discepoli avrebbero preparato la via al loro Maestro. Portavano il messaggio della vita eterna, dalla cui accettazione dipendeva il destino degli uomini. Per mettere in risalto la solennità di questo messaggio, Gesù disse ai discepoli: “Se qualcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, sco-tete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città”. Matteo 10:14, 15.GDN 260.3

    Il Salvatore ora volge il suo sguardo verso il futuro: scorge i campi più vasti in cui, dopo la sua morte, i discepoli avrebbero testimoniato. Il suo sguardo profetico coglie l'esperienza dei suoi collaboratori attraverso i secoli, sino al suo ritorno. Indica le lotte che incontreranno, dice loro come dovranno comportarsi, segnala i pericoli che dovranno affrontare e le rinunce richieste. Vuole che conoscano il prezzo della fedeltà, in modo che il nemico non li colga impreparati. Non è contro la carne e il sangue che dovranno lottare, ma “contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti”. Efesini 6:12. Nella lotta contro le forze soprannaturali possono però fare affidamento su un aiuto divino. L'esercito di Dio comprende non solo tutti gli angeli, ma anche lo Spirito Santo il quale, come rappresentante del Capo dell'esercito dell'Eterno, scende direttamente nella lotta. Le nostre debolezze possono essere numerose, i nostri peccati e i nostri errori possono essere gravi, ma la grazia di Dio è per tutti coloro che la ricercano con contrizione. La potenza infinita di Dio è a disposizione di coloro che confidano in lui.GDN 260.4

    Gesù ha detto: “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. Matteo 10:16. Cristo non ha mai nascosto una parte della verità, ma l'ha sempre detta con amore, mostrandosi prudente e pieno di tatto. Non è stato mai rude, non ha mai pronunciato senza ragione una parola severa né ha fatto soffrire inutilmente un'anima sensibile. Non ha censurato la debolezza umana, ma ha denunciato senza timore l'ipocrisia, l'incredulità e la malvagità.GDN 261.1

    Quando pronunciava i più severi rimproveri era però sempre commosso. Pianse su Gerusalemme, la sua amata città, perché si era rifiutata di ricevere lui che era la via, la verità e la vita. Avevano rifiutato il Salvatore, ma egli li considerava con tenera pietà e profondo dolore. Ogni anima è preziosa ai suoi occhi. Sebbene rivestito di dignità divina, nutriva la più tenera considerazione verso ogni membro della famiglia di Dio. In tutti gli uomini vedeva delle anime perdute che era venuto a salvare.GDN 261.2

    I discepoli di Cristo non devono seguire i loro impulsi, ma devono mantenere un'intima comunione con Dio affinché, quando sono offesi, l'amor proprio non li spinga a pronunciare un torrente di parole inopportune che non saranno certo né come la rugiada né come la pioggia che rinfresca le piante appassite. è a questo che li spinge Satana. Questi sono i suoi metodi. Il dragone si adira e il suo spirito si manifesta nella collera e nelle accuse. Ma i collaboratori di Dio, che lo rappresentano, devono usare solo la verità, la moneta del cielo che porta la sua effige e la sua iscrizione. La potenza con la quale devono vincere il male è quella di Cristo. La gloria di Cristo è la loro forza. Se fisseranno lo sguardo sulla sua amabilità, potranno presentare il Vangelo con tatto e dolcezza. Chi sa essere gentile, nonostante le ingiurie, rappresenterà l'argomento più convincente in favore della verità.GDN 261.3

    Coloro che discutono con i nemici della verità non lottano soltanto contro gli uomini ma anche contro Satana e i suoi seguaci. Ricordiamo le parole del Salvatore: “Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. Luca 10:3. Confidando nell'amore di Dio il loro animo si manterrà calmo, nonostante i maltrattamenti. Il Signore li proteggerà con un'armatura divina. Il suo Spirito agirà sulla loro mente e sul loro cuore, affinché la loro voce sia calma e dolce.GDN 261.4

    Continuando a istruire i discepoli, Gesù disse: “Guardatevi dagli uomini”. Matteo 10:17. Non dovevano fidarsi di coloro che non conoscevano Dio né rivelare loro i propri progetti, per non favorire l'opera di Satana. Le azioni degli uomini spesso ostacolano i piani di Dio. Coloro che costruiscono il tempio del Signore devono farlo secondo il modello mostrato sul monte. Quando i servitori di Dio seguono i consigli di uomini che non sono guidati dallo Spirito Santo, Dio viene disonorato e il messaggio del Vangelo alterato. La sapienza del mondo è follia agli occhi di Dio. Coloro che si basano su di essa commettono molti errori.GDN 262.1

    “Perché vi metteranno in mano ai tribunali... e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani”. Versetti 17, 18. La persecuzione produrrà una maggiore diffusione della verità. Per questa ragione i discepoli di Gesù verranno condotti davanti agli uomini potenti di questo mondo, che diversamente non avrebbero mai potuto udire il Vangelo.GDN 262.2

    Spesso la verità del Vangelo, a causa delle false accuse rivolte contro i discepoli di Cristo, è stata presentata loro sotto una falsa luce. Spesso questi uomini importanti hanno la possibilità di conoscere la vera natura di questa fede solo tramite la testimonianza di coloro che vengono processati per causa sua. La grazia di Dio consentirà a tutti i suoi figli di affrontare ogni difficoltà, “perché in quel momento vi sarà dato ciò che dovrete dire. Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”. Versetti 19, 20.GDN 262.3

    Lo Spirito di Dio illumina la mente dei suoi discepoli e la verità viene presentata con chiarezza e potenza divina. Quelli che respingono la verità li accuseranno e li opprimeranno, ma essi devono manifestare la dolcezza del loro divino Maestro anche in mezzo alle privazioni e alle sofferenze estreme. Allora apparirà chiara la differenza tra gli agenti di Satana e i rappresentanti di Cristo. Il Salvatore sarà così glorificato davanti ai capi e davanti al popolo.GDN 262.4

    I discepoli, finché non ce ne fu bisogno, non ricevettero il coraggio e la forza dei martiri. Ma nel momento della prova la promessa del Salvatore si adempì. Quando Pietro e Giovanni testimoniarono davanti al sinedrio, i suoi membri “si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù”. Atti 4:13. Di Stefano è scritto che “tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, fissati gli occhi su di lui, videro il suo viso simile al quello di un angelo”, “e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava”. Atti 6:15, 10. Paolo, parlando del suo processo davanti a Cesare, scrisse: “Nella mia prima difesa nessuno si è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno abbandonato... Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone”. 2 Timoteo 4:16, 17.GDN 262.5

    I discepoli di Cristo non avevano bisogno di preparare in anticipo i discorsi in loro difesa davanti ai magistrati. La loro preparazione consisteva nell'accogliere giorno dopo giorno nei loro cuori, come un tesoro, le verità della Parola di Dio e nel rafforzare la loro fede con la preghiera. Al momento della prova lo Spirito Santo avrebbe ricordato loro le verità necessarie.GDN 263.1

    Un impegno quotidiano per una maggiore conoscenza di Dio e di Gesù Cristo rende saggi e forti. La conoscenza ottenuta mediante lo studio assiduo delle Scritture ritorna alla mente al momento opportuno. Ma chi trascura le parole di Cristo, chi non sperimenta mai nella prova la potenza della sua grazia, non può sperare che lo Spirito Santo gli ricordi la Parola di Dio. I discepoli devono servire Dio ogni giorno con tutto il cuore e poi confidare pienamente in lui.GDN 263.2

    L'odio per il Vangelo sarebbe stato così intenso da calpestare persino i più stretti legami terreni. I discepoli di Cristo sarebbero stati denunciati dagli stessi membri della loro famiglia. “Aarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato”. Marco 13:13. Gesù li esortò a non esporsi alla persecuzione senza necessità. Spesso egli passava da una zona a un'altra per sfuggire a coloro che volevano attentare alla sua vita. Quando fu cacciato da Nazaret, dove i suoi concittadini volevano ucciderlo, scese a Capernaum, e là tutti stupirono nell'udirlo, “perché parlava con autorità”. Luca 4:32. Nello stesso modo i suoi collaboratori non devono scoraggiarsi per la persecuzione, ma cercare un altro luogo dove continuare il loro lavoro per la salvezza degli uomini.GDN 263.3

    II servo non è più grande del suo Maestro. Il Principe del cielo è stato chiamato Belzebu e i suoi discepoli sarebbero stati calunniati nello stesso modo. Ma i discepoli di Cristo devono evitare la simulazione e confessare la loro fede, nonostante i pericoli. Non devono limitarsi ad annunciare la verità solo quando sono in condizioni di sicurezza. Sono sentinelle, devono mettere in guardia contro il male e far conoscere a tutti gratuitamente e chiaramente la verità ricevuta da Cristo. Gesù ha detto: “Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce; e quello che udite dettovi all'orecchio, predicatelo sui tetti”. Matteo 10:27.GDN 263.4

    Gesù non ha mai cercato la pace a prezzo del compromesso. Il suo cuore traboccava d'amore per tutti gli uomini, ma non fu mai accomo dante nei confronti dei loro peccati. Amava troppo gli uomini riscattati con il suo sacrificio per tacere quando correvano verso la rovina. Voleva che l'uomo rimanesse fedele ai suoi interessi più elevati ed eterni. I discepoli di Cristo devono svolgere la stessa opera e non sacrificare mai la verità nel tentativo di evitare la discordia. Essi sono chiamati a ricercare “le cose che contribuiscono alla pace”. Romani 14:19.GDN 263.5

    Ma una pace vera non la si può mai avere se si viene meno ai princìpi; e se si rimane fermi nei princìpi non si possono evitare le persecuzioni. Un cristianesimo genuino sarà contrastato dai figli della disubbidienza, ma Gesù ha detto ai discepoli: “Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima”. Matteo 10:28. Quelli che sono fedeli a Dio non devono temere né il potere degli uomini né l'odio di Satana. In Cristo è assicurata loro la vita eterna. La sola cosa che devono temere è l'abbandono della verità e il venir meno alla fiducia che Dio ha avuto in loro.GDN 264.1

    L'opera di Satana consiste nel seminare il dubbio nel cuore. Egli presenta Dio come un giudice implacabile. Induce gli uomini prima al peccato e poi alla disperazione, in modo che non osino più avvicinarsi al Padre e sperare nella sua misericordia. Il Signore comprende tutto ciò e assicura ai suoi discepoli che potranno sempre contare sull'amore di Dio e che saranno assistiti nelle loro necessità e debolezze. Non c'è né un sospiro né un tormento che non trovi eco nel cuore del Padre.GDN 264.2

    La Bibbia insegna che Dio vive in un luogo santo; non è inattivo nel silenzio e nella solitudine, ma circondato da miriadi di angeli pronti a fare la sua volontà. Egli domina tutto il suo immenso universo e ha dato il suo unico Figlio per gli uomini di questo misero mondo, sul quale si accentra il suo interesse e quello del cielo. Dall'alto del suo trono egli si china per udire il misero oppresso e risponde a ogni preghiera. Incoraggia e solleva gli angosciati e gli oppressi. Condivide tutte le nostre afflizioni. In ogni tentazione e prova l'angelo della sua presenza è vicino per liberarci.GDN 264.3

    Nemmeno un passero cade senza che il Padre lo sappia. Satana odia tutto ciò che è oggetto delle cure del Salvatore. Egli vuole distruggere il capolavoro di Dio e rovinare anche le creature inferiori. Ma grazie alla protezione divina gli uccelli possono rallegrarci con i loro canti di gioia. Egli non dimentica neanche i passeri. Nessuno di loro cade a terra senza il permesso del Padre. “Non temete dunque; voi valete più di molti passeri”. Versetto 31.GDN 264.4

    Gesù dice ancora: se mi riconoscerete davanti agli uomini, anch'io vi riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli. Voi siete i miei testimoni sulla terra, per mezzo vostro la mia grazia si deve spandere per la guarigione del mondo. Io sarò il vostro rappresentante in cielo. Il Padre non scorgerà le imperfezioni del vostro carattere, perché sarete rivestiti della mia perfezione. Grazie a me arriveranno sino a voi le benedizioni divine. E se qualcuno mi riconosce, prendendo parte al mio sacrificio in favore degli uomini perduti, anch'io lo riconoscerò e lo farò partecipare alla gloria e alla gioia dei riscattati.GDN 264.5

    Solo colui che ha Cristo con sé può riconoscerlo. Non si può dare ciò che non si è ricevuto. Si può discutere sulle dottrine; si possono persino ripetere le parole di Cristo, ma non lo si confessa veramente se non si ha un carattere dolce e amorevole come il suo. Se si ha uno spirito contrario al suo, lo si rinnega, qualunque sia la professione di fede. Si può rinnegare Cristo pronunciando parole malvagie, false, piene di sfiducia 0 rozze. Lo si può rinnegare schivando le responsabilità della vita e cercando di soddisfare piaceri e passioni. Si può rinnegare Cristo conformandosi al mondo, con un comportamento sgarbato, con una considerazione eccessiva per le proprie opinioni, tentando di giustificare se stessi, accarezzando il dubbio, fomentando le divisioni e amando le tenebre. Agendo in questo modo si dichiara che Cristo non è presente. E Gesù dice: “Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli”. Matteo 10:33.GDN 265.1

    Il Salvatore disse ai discepoli che l'odio del mondo per il Vangelo non sarebbe venuto meno: “Non son venuto a metter pace, ma spada”. Versetto 34. Questa lotta non è frutto del Vangelo, ma dell'opposizione contro di esso. La persecuzione più dura è il disaccordo con i membri della propria famiglia e l'allontanamento degli amici più cari. Ma Gesù ha detto: “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me”. Versetti 37, 38.GDN 265.2

    La missione dei discepoli di Cristo rappresenta un grande onore. Egli dice: “Chi riceve voi riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato”. Versetto 40. Nessun atto di bontà compiuto nei loro riguardi passerà inosservato o resterà senza ricompensa. Anche i membri più deboli e più umili della famiglia di Dio sono oggetto della stessa tenera attenzione: “E chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli” — coloro che sono come bambini nella fede e nella conoscenza di Cristo — “perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà affatto il suo premio”. Versetto 42.GDN 265.3

    Così il Salvatore concluse le sue istruzioni. I dodici partirono nel suo nome, andarono come egli stesso era andato “per evangelizzare i poveri. e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e a proclamare l'anno accettevole del Signore”. Luca 4:18, 19.GDN 265.4

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