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    15 - L’ESEMPIO DI GESÙ NELLA PREGHEIRA

    Seguite l’esempio di Gesù iniziando la giornata con la preghiera — Durante la Sua vita terrena, Gesù spendeva ore e ore in preghiera chiedendo al Padre sapienza e potenza. Possano i nostri giovani seguire l’esempio di Gesù e nelle prime ore del mattino e alla sera cerchino un momento di quiete per avere comunione con il loro Padre celeste. E durante il giorno elevino il lor cuore a Dio. Ad ogni passo del nostro cammino ci dice: Io sono l’Eterno, il tuo DIO, ti prendo per la mano destra e ti dico: “Non temere, io ti aiuto”. (Isaia 41:13)LP 174.1

    Se i nostri figli potessero imparare queste lezioni nei primi anni di vita, che freschezza e forza, che gioia e dolcezza si manifesterà nella loro esistenza! — Education, 259LP 174.2

    Le preghiere ferventi di Gesù contrastano con le nostre — Di Gesù si dice: Egli, essendo in agonia, pregava ancor più intensamente; e il suo sudore divenne simile a grumi di sangue che cadevano a terra. (Luca 22:44)LP 174.3

    Quale contrasto con le nostre deboli intercessioni che vengono offerte a Dio! A molti piace parlare, ma pochi hanno un desiderio sincero, fervente e affettuoso per il Signore. — Testimonies for the Church, vol. 4, 534LP 174.4

    Se Gesù aveva bisogno di pregare, quanto più dovremmo farlo noi — Quando Gesù era su questa terra, insegnò ai suoi discepoli a pregare invitandoli a presentare al Signore le loro necessità quotidiane, e ad affidare a Lui tutte le loro preoccupazioni. Promise anche che le loro richieste, come del resto anche le nostre, sarebbero state ascoltate. Egli stesso, quando viveva tra gli uomini, pregava spesso e riceveva e supplicava il Padre per chiedergli nuove energie per affrontare il dovere e la prova, perché si era immedesimato nel nostro stato di bisogno, nella nostra debolezza. Tutta la Sua vita costituisce un esempio per noi, perché dovette superare tutte le nostre tentazioni, affrontare lotte e terribili travagli interiori per vincere il peccato che la sua purezza avvertiva ripugnante. Come uomo trovava che la preghiera non solo era necessaria, ma costituiva un privilegio; infatti, la comunione con il Padre lo consolava e lo rallegrava. Se il Salvatore dell’uomo, il Figlio di Dio, sentiva il bisogno di pregare, tanto più noi che siamo deboli, mortali e peccatori, dovremmo sentire la necessità di una preghiera fervente e costante. — Steps to Christ 93,94LP 174.5

    Cristo lottava in preghiera con fervore, offriva le sue suppliche al Padre con forti grida e lacrime in favore di quelli per la cui salvezza aveva lasciato il cielo, ed era venuto su questa terra. Allora quanto è appropriato ed essenziale che gli uomini preghino e non si indeboliscano. — Review and Herald, April 1, 1890LP 175.1

    Gesù ha pregato per sopportare le prove — Sono pochi coloro che seguono l’esempio del Salvatore sul serio, per ricevere forza e per svolgere i compiti quotidiani. Cristo è il capitano della nostra salvezza, e con la Sua sofferenza e sacrificio ha dato l’esempio a tutti i Suoi seguaci che la vigilanza, la preghiera e lo sforzo perseverante, sono necessari per rappresentare correttamente l’amore che dimora nel cuore di Gesù per la razza umana. —Review and Herald, Febbruary 23, 1886LP 175.2

    La forza di Gesù come frutto della preghiera — La forza di Gesù proveniva dalla preghiera. Egli prese su di sé l’umanità, portò le nostre infermità e divenne peccato per noi. Cristo si ritirava in solitudine nei giardini e sulla montagna in preghiera silenziosa per essere solo con il Padre. Con fervore intenso effondeva le Sue suppliche, e poneva tutta la forza della sua anima nell’afferrare la mano dell’Infinito. Quando affrontava nuove prove, si ritirava in solitudine sulle montagne, passando l’intera notte in preghiera col suo Padre celeste. Poiché Cristo è il nostro esempio in tutte le cose, se imitassimo il suo esempio di preghiera fervente e insistente per ricevere la stessa forza nel nome di Colui che non si è mai arreso davanti alle tentazioni di Satana e resistette agli agguati di un nemico scaltro e astuto, non saremmo mai vinti da lui. — The Youth’s Instructor, April 1, 1873LP 175.3

    Benché la Sua vita fosse interamente dedicata a compiere il bene, il Salvatore sentiva la necessità di allontanarsi dalle strade frequentate dalla folla che lo seguiva ogni giorno. Interrompeva la sua attività e il suo contatto con le miserie degli uomini per isolarsi e comunicare con il Padre. Vivendo come noi, partecipe delle nostre necessità e debolezze, dipendeva completamente da Dio e cercava, nella preghiera personale, la forza che gli consentisse di compiere il proprio dovere e superare le prove. Trovandosi in un mondo immerso nel peccato, Gesù sopportò angosce e tormenti; ma la comunione con Dio gli permise di deporre il peso del dolore e trovare conforto e gioia. In Cristo il grido dell’umanità perveniva sino al Padre della misericordia. Egli, come uomo, supplicava Dio per ricevere una potenza che lo unisse con la divinità, e per la quale potesse offrire la vita al mondo. Anche noi possiamo compiere un’esperienza simile alla sua. Egli ci ordina: Venite in disparte…e riposatevi un poco. Se ascoltassimo quelle parole saremmo più forti e più utili. I discepoli raccontarono a Gesù tutte le loro esperienze e ricevettero incoraggiamento e consigli. Anche noi, oggi, se trovassimo il tempo per rivolgerci a lui ed esporgli le nostre ansie, non saremmo delusi. — The Desire of Ages, 362, 363LP 176.1

    L’Uomo di dolori riversava le sue suppliche con grida e lacrime. Chiese al Padre la forza di sopportare la prova in favore degli uomini. Per affrontare il futuro sentiva il bisogno dell’aiuto dell’Onnipotente. Pregò anche per i discepoli, affinché nell’ora della potenza delle tenebre la loro fede non si affievolisse. La rugiada scendeva copiosa sul suo corpo prostrato, ma Egli non vi badava. Le ombre della notte lo avvolgevano, ma Egli non se ne curava. Le ore scorrevano lente. I discepoli dapprima pregarono insieme con il loro Maestro, ma poi furono sopraffatti dalla stanchezza e, nonostante i loro tentativi, si addormentarono. — The Desire of Ages, 419, 420LP 176.2

    Quando Gesù andò nel deserto fu avvolto dalla gloria del Padre. Durante la comunione con Dio, fu elevato al di sopra della debolezza umana. Poi, quando la gloria del Padre si ritirò da Lui, Egli fu esposto alle tentazioni in ogni momento. La Sua natura umana voleva evitare il conflitto che lo aspettava. Digiunò e pregò per 40 giorni. Debole ed estenuato dalla fame, esaurito ed emaciato dall’agonia mentale, il suo viso era talmente disfatto…da non sembrare più un uomo, e il Suo aspetto al punto da non sembrare più un figlio d’uomo. (Isaia 52:14) Questa era l’occasione giusta per Satana. Egli supponeva di poter vincere il Figlio di Dio. — Selected Messages, book. 1, 227, 228LP 177.1

    Per l’operaio consacrato è una meravigliosa fonte di consolazione sapere che anche Cristo durante la Sua vita terrena cercava suo Padre giorno dopo giorno per ricevere la grazia necessaria. Grazie a questa comunione con Dio Egli poté andare avanti donando forza e benedizioni agli altri.LP 177.2

    Contemplate il Figlio di Dio inginocchiato in preghiera davanti al Padre! Anche se Lui è il Figlio di Dio, sentiva la necessità di rafforzare la Sua fede con la preghiera, e attraverso la comunione con il Cielo, raccolse il potere per resistere al male e provvedere ai bisogni degli uomini. Come fratello maggiore della nostra razza, Egli conosce le necessità di coloro che sono circondati da infermità, e che vivono in un mondo di peccato e tentazione, ma tuttavia desiderano servire Dio. Sa che i messaggeri che Egli sta per inviare nel mondo sono uomini deboli, erranti, ma a tutti quelli che si consacrano totalmente al Suo servizio, promette l’aiuto divino. Il Suo stesso esempio è la garanzia per coloro che perseverano nella preghiera a Dio con fede - fede che induce a dipendere interamente da Dio, e a consacrarsi senza riserve alla Sua opera - uomini così, ricevono costantemente l’aiuto dello Spirito Santo nella battaglia contro il peccato.LP 177.3

    Ogni operaio che segue l’esempio di Cristo sarà preparato a ricevere e a usare il potere che Dio ha promesso alla Sua chiesa per la maturazione della messe della terra. Giorno dopo giorno, quando gli araldi del Vangelo s’inginocchiano davanti al Signore e rinnovano i loro voti di consacrazione, Egli concede loro la presenza del Suo Spirito col suo potere vivificante e santificante. E mentre vanno avanti dedicandosi ai doveri quotidiani, hanno la certezza che l’agente invisibile dello Spirito Santo permette loro di essere collaboratori di Dio. (1 Corinzi 3:9) — Gospel Workers, 510, 511LP 177.4

    La preghiera fortificava Gesù nel superare le prove — Cristo il nostro Salvatore fu tentato in tutti i punti come lo siamo noi, pur essendo senza peccato. Prese su di sé la natura umana, e le sue necessità erano esattamente come le necessità di un uomo. Aveva le stesse necessità corporali da soddisfare, sentiva la stanchezza fisica e il bisogno di riposare quando era stanco. Continuamente pregò il Padre per ricevere le forze per affrontare il dovere e la prova. Ogni giorno compiva i suoi doveri cercando di salvare le anime. LP 178.1

    Le notti dedicate alla preghiera che il Salvatore offrì sulla montagna o nel deserto, furono essenziali per prepararlo a sopportare le prove che avrebbe incontrato il giorno seguente. Sentiva il bisogno di rinfrescare e tonificare l’anima e il corpo per respingere le tentazioni di Satana. Coloro che si sforzano di vivere la vita di Cristo, sentiranno lo stesso bisogno. — Maranathà, 85LP 178.2

    Mentre Gerusalemme era avvolta nel silenzio, e i discepoli erano tornati alle loro case per riposarsi, Gesù non dormiva. Le sue suppliche divine ascendevano a suo Padre per i suoi discepoli, affinché fossero protetti dall’influsso del male che avrebbero incontrato ogni giorno, e che la Sua anima fosse preparata e fortificata per compiere i doveri e superare le prove del giorno successivo. — Review and Herald, August 17, 1886LP 178.3

    La preghiera vivificava Gesù — Gesù passava le Sue giornate soccorrendo le folle che gli si accalcavano intorno, rivelando i sofismi ingannatori dei rabbini e quest’opera non conosceva soste, tanto che sua madre, i suoi fratelli e anche i suoi discepoli temevano che la fatica mettesse in pericolo la sua vita.LP 178.4

    Ma quando alla fine di queste giornate sfibranti tornava da loro, dopo aver trascorso alcune ore in preghiera, essi non potevano fare a meno di notare il senso di pace che traspirava dal suo viso e la freschezza che la sua persona trasmetteva. Il tempo vissuto in presenza di Dio gli consentiva, ogni mattina, di tornare davanti alle folle per trasmettere loro il messaggio del cielo. — Thoughts From the Mount of Blessing 102LP 179.1

    La preghiera sosteneva la vita spirituale di Gesù — Cristo ha sacrificato sé stesso per l’umanità non soltanto sulla croce. Mentre Egli andava attorno facendo del bene, (Atti 10:38) l’esperienza di ogni giorno era un’effusione di vita. Solo in un modo la Sua vita poteva essere sostenuta, ossia tramite la comunione e la dipendenza col Padre. Solo ogni tanto gli uomini si rifugiano all’ombra dell’Onnipotente, rimangono lì per un po’ di tempo e il risultato è manifesto in azioni nobili; poi la loro fede manca e la comunione con Dio viene interrotta, la loro fede si indebolisce e di conseguenza il lavoro di tutta una vita è rovinato. Ma la vita di Gesù fu una vita di fiducia costante, sostenuta da una comunione continua, il Suo servizio per il cielo e la terra non conosceva fallimenti o incertezze. Come uomo, supplicava davanti al trono di Dio, finché la sua umanità si caricava di una corrente celeste che univa l’umanità con la divinità. Gesù riceveva la vita da Dio Padre, e la impartiva agli uomini. — Education, 80, 81LP 179.2

    La vita di preghiera di Gesù rivela il segreto del suo potere — La vita del Salvatore sulla terra fu una vita di comunione con la natura e con Dio. In questa comunione ci ha rivelato il segreto di una vita di potere spirituale. — Counsels on Health, 162LP 179.3

    Gesù era preparato per compiti speciali — Quando Gesù si preparava per qualche evento importante, o qualche grande prova, si allontanava e nella solitudine delle montagne trascorreva la notte a pregare il Padre. Una notte di preghiera anticipò la scelta dei discepoli, il sermone sul monte, la trasfigurazione, l’agonia del giudizio e della croce e la gloria della resurrezione. Anche noi dobbiamo trovare tempo per la meditazione e la preghiera e per ricevere un ristoro spirituale. Non apprezziamo nel suo giusto valore la potenza e l’efficacia della preghiera come dovremmo. — Ministry of Healing, 509LP 179.4

    Come uomo Gesù sentì la necessità della preghiera — Nel rivestire l’umanità egli sentì il bisogno di ricevere forza dal Padre. Gesù aveva scelto alcuni luoghi particolari per pregare, perché amava incontrarsi con il Padre e trascorrere dei momenti in comunione con lui, nella solitudine della montagna. Grazie a questa abitudine, si sentiva fortificato in vista dei compiti e delle difficoltà di ogni giorno. Il Salvatore si identificò con le nostre necessità e con le nostre debolezze e prese l’abitudine di pregare di notte per attingere dal Padre nuove forze per essere rinfrancato, pronto per l’opera che doveva svolgere e per superare le difficoltà. Egli è il nostro esempio in ogni cosa, è nostro fratello nelle nostre debolezze, ma non nelle nostre passioni. Senza peccato, egli fuggiva il male. Sopportò lotte e tormenti in un mondo in cui regnava il peccato. La sua umanità reclamava la necessità e il privilegio della preghiera. Chiese il sostegno e il conforto che il Padre era pronto a concedergli perché aveva lasciato le gioie del cielo e scelto di venire ad abitare in un mondo inospitale e ingrato per salvare l’uomo. Il Cristo trovò consolazione e gioia nella comunione con il Padre. Ne riceveva sollievo per le tristezze che opprimevano il suo cuore. Gesù fu un «uomo di dolore, familiare col patire”.LP 180.1

    Durante il giorno Gesù si impegnava in favore del prossimo, per salvare gli uomini dalla rovina. Guariva gli ammalati, consolava gli afflitti, infondeva gioia e speranza negli scoraggiati, risuscitava i morti. Sera dopo sera, alla fine delle attività della giornata, egli si allontanava dalla confusione della città e si rifugiava in qualche luogo appartato per supplicare il Padre. Talvolta i raggi della luna illuminavano il suo corpo prostrato in preghiera. Talvolta, invece, era circondato da fitte tenebre. La rugiada e la brina della notte cadevano sul suo capo. Spesso continuava a pregare fino al mattino. Gesù è il nostro esempio. Se lo ricordassimo e lo imitassimo, saremmo molto più forti in Dio.LP 180.2

    Se il Salvatore degli uomini, con la sua forza divina, sentì il bisogno della preghiera, quanto più i peccatori deboli e mortali dovrebbero sentire la necessità di una preghiera fervente e costante! Quando il Maestro era particolarmente esposto alla tentazione non mangiava: si affidava a Dio e grazie a ferventi preghiere, con assoluta sottomissione alla volontà del Padre, risultava vincitore. Quelli che, al di sopra di ogni altra categoria di cristiani, professano la verità per questi ultimi tempi, devono imitare, nella preghiera, il suo esempio.LP 181.1

    «Basti al discepolo di essere come il suo maestro, e al servo d’essere come il suo signore...» (Matteo 10:25). Spesso le nostre tavole sono imbandite, ma di cose non sane, non necessarie, che piacciono perché non si sa rinunciare ai propri gusti e non si tiene conto della salute e del sano equilibrio mentale. Gesù chiedeva con fervore al Padre la forza necessaria, perché la considerava più preziosa del sedersi davanti alla tavola più ricca. Egli ci ha dimostrato che la preghiera è una condizione indispensabile per ricevere la forza di affrontare le potenze delle tenebre e compiere l’opera affidataci. La nostra forza è debolezza, però il vigore che Dio dà è tanto grande da rendere vincitore chiunque lo riceva. —Testimonies for the Church, vol. 2, 201-203LP 181.2

    Gesù si prendeva del tempo per pregare, non importava quanto fosse occupato o stanco — Il Cristo non stabilì dei limiti per la sua opera. Non contava le sue ore di lavoro: il suo tempo, il suo cuore, il suo spirito, le sue forze erano impegnate in vista del bene dell’umanità. La giornata era consacrata a un duro lavoro e la notte la trascorreva in preghiera, per ottenere la grazia e la forza che gli permettevano di svolgere un’opera migliore. In lacrime, supplicava Dio di sostenere la sua natura umana, affinché potesse avere la forza necessaria per lottare contro il nemico e adempiere la sua missione. Disse ai suoi discepoli: «... Vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io» (Giovanni 13:15). — Ministry of Healing 500LP 181.3

    Gesù aveva luoghi e momenti speciali per pregare — Gesù, pregava spesso la mattina presto, in un luogo appartato, dedicava il tempo alla preghiera, alla meditazione e allo studio della Scrittura. Con voce melodiosa accoglieva la luce del mattino. Con inni di ringraziamento riempiva le sue ore, portando la gioia del cielo ai diseredati e agli scoraggiati. — Counsels on Health, 162LP 182.1

    Gesù sceglieva dei luoghi precisi dove appartarsi per essere in comunione con Dio. Imitiamolo. Spesso abbiamo bisogno di incontrarci soli con Lui. — Thoughts From the Mount of Blessing, 84LP 182.2

    Gesù pregava per noi — … non dimenticate quanto stanco era Gesù per il troppo lavoro incessante, per l’abnegazione, e i sacrifici che faceva nel benedire i sofferenti e i bisognosi. Passava notti intere in preghiera sui monti, non a causa delle sue debolezze o necessità, ma perché vide e sentì la debolezza della vostra natura nel resistere alle tentazioni del nemico su questi stessi punti dove ora voi siete in pericolo.LP 182.3

    Sapeva che sareste rimasti indifferenti ai pericoli e che non avreste sentito la necessità di pregare. A causa vostra innalzò le sue preghiere davanti al Padre con grandi grida e lacrime. — Testimonies for the Church, vol. 3, 379LP 182.4

    I discepoli di Gesù furono impressionati dalle sue abitudini di preghieraIl Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti. (Matteo 20:28)LP 182.5

    Dopo le ore trascorse con Dio, al mattino presto portava la luce del cielo agli uomini. Giornalmente, riceveva un nuovo battesimo dello Spirito Santo. Nelle prime ore del nuovo giorno il Padre lo svegliava dal suo sonno, e la sua anima e le sua labbra erano unti dalla grazia divina affinché la potesse impartire agli altri. LP 182.6

    Le Sue parole portavano la freschezza dei fiori dei campi celesti agli stanchi e agli oppressi: Il Signore, l’Eterno, ha detto, mi ha dato una lingua pronta perché sappia sostenere con la parola lo stanco; egli mi risveglia ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti come fanno i discepoli. (Isaia 50:4)LP 183.1

    I discepoli di Cristo furono molto impressionati dalle Sue preghiere e dalla Sua comunione con Dio. Un giorno dopo una breve assenza dal loro Signore, lo trovarono assorto in preghiera. Apparentemente inconsapevole della loro presenza, pregava ad alta voce. I cuori dei discepoli furono profondamente commossi. Quando terminò di pregare, esclamarono: Signore, insegnaci a pregare. — Review and Herald, August 11, 1910LP 183.2

    Il Padre nostro — la preghiera modello — Gesù insegnò ai suoi discepoli che la preghiera che nasce da labbra sincere, motivata dai desideri sinceri dell’anima, è genuina, e porterà la benedizione del cielo al supplicante. Egli diede ai discepoli l’esempio di una preghiera breve. Questa preghiera, per la sua bellezza e semplicità è senza confronti. È una preghiera perfetta per la vita pubblica e privata; è solenne ed elevata, eppure così semplice che il bambino inginocchiato al fianco di sua madre la può capire. I figli di Dio hanno ripetuto questa preghiera per secoli, e tuttavia il suo splendore non è stato offuscato. Come un gioiello prezioso continua ad essere amata. Questa preghiera è meravigliosa, e nessuno la recita invano se nelle sue suppliche incorpora i princìpi che essa contiene. Le nostre preghiere in pubblico devono essere brevi e devono esprimere solo i reali bisogni dell’anima, supplicando con sincerità e fede le cose che necessitiamo. La preghiera di un cuore umile e contrito è il respiro vitale dell’anima affamata di giustizia. — Signs of the Times, December 3, 1896LP 183.3

    Gesù si inginocchiava quando pregava — Sia che adoriamo pubblicamente sia quando preghiamo privatamente è un nostro privilegio metterci in ginocchio davanti al Signore e presentargli le nostre richieste. Gesù ce ne ha dato l’esempio. Infatti, si mise in ginocchio e pregò… (Luca 22:41) Dei Suoi discepoli viene detto che ognuno di loro …si mise in ginocchio e pregò. (Atti 9:40; 20:36; 21:5) Paolo dichiarò: …Io mi inginocchio davanti a Dio Padre… (Efesini 3:14) quando confessò davanti a Dio i peccati di Israele, Esdra si inginocchiò. Daniele …tre volte al giorno, si mise là in ginocchio per pregare e lodare il suo Dio. (Daniele 6:11) — Messages to Young People, 251LP 183.4

    Gesù nostro esempio — Quello che Cristo ci ha insegnato in merito alla preghiera dovrebbe essere considerato attentamente. Vi è nella preghiera un’intenzionalità divina e le immagini che Cristo ci ha lasciato a tal proposito sottomettendo dei princìpi che tutti dovremmo comprendere. Egli mostrò quale doveva essere lo spirito della preghiera, insegnò la necessità e il valore della perseveranza nel presentare le nostre richieste a Dio, assicurandoci la disponibilità di Dio ad ascoltarci e la Sua volontà di esaudirci. — Christ’s Object Lessons, 142LP 184.1

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