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Vivere Attraverso La Fede - Contents
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    La corsa verso la vita eterna, 29 dicembre

    Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti. Ebrei 12:1VAF 370.1

    Nell’epistola agli ebrei è indicato l’unico scopo che dovrebbe caratterizzare la corsa cristiana per la vita eterna... Invidia, malizia, perversione, maldicenza, avidità, questi sono i pesi che il cristiano deve abbandonare per riuscire ad aver successo nella corsa per l’immortalità. Ogni abitudine o pratica che conduce al peccato e che disonora Cristo deve essere abbandonata, qualsiasi sacrificio comporti. La benedizione del cielo non può riversarsi su colui che viola gli eterni princìpi della giustizia. Un solo peccato accarezzato è sufficiente a causare la degradazione del carattere e a sviare altri. “Se la tua mano ti è occasione di peccato, tagliala; è meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andare nella Geenna... E se il tuo piede ti è occasione di peccato, taglialo; è meglio per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella Geenna, nel fuoco inestinguibile, dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne. Marco 9:43.45 Se per salvare il corpo dalla morte, il piede o la mano avrebbero dovuto essere amputati, o anche l’occhio strappato via, con quanto più ardore il cristiano dovrebbe abbandonare il peccato. I partecipanti alle antiche gare sportive, anche se si sottoponevano all’autocontrollo e a una rigida disciplina, non erano certi della vittoria. “Non sapete voi — chiese Paolo — che coloro i quali corrono nello stadio, corrono ben tutti, ma uno solo ottiene il premio?” 1 Corinzi 9:24 Per quanto ardentemente e tenacemente i partecipanti potessero impegnarsi, il premio poteva essere consegnato soltanto a uno di loro. Soltanto una mano poteva afferrare la desiderata corona. Non è così nella corsa cristiana. Chiunque osserva le condizioni non rimarrà deluso alla fine della corsa. A nessuno di quelli che avranno fatto il loro possibile, mancherà il successo. La corsa non sarà vinta dal più forte. Sia il più debole dei santi che il più forte può rivestire la corona di gloria immortale. Possono vincere tutti quelli che, attraverso la potenza della grazia divina, sottomettono la loro vita alla volontà di Cristo. AA 312,313VAF 370.2

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