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Vivere Attraverso La Fede - Contents
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    Redenzione e perdono, 11 aprile

    “... in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia. Efesini 1:7VAF 107.1

    La grazia di Cristo è un dono immeritato al peccatore. La giustificazione in seguito al perdono è completa. Nel momento in cui un peccatore accetta Cristo per fede, è perdonato. La giustizia di Cristo gli è stata imputata, così, egli può essere convinto di essere stato perdonato. Non è la nostra fede che rende il Signore il nostro Salvatore. La fede non può rimuovere il nostro senso di colpa. Cristo è potenza di Dio per la salvezza di tutti quelli che credono. La giustificazione è concessa per i meriti di Gesù Cristo. Egli ha pagato il prezzo di riscatto del peccatore. eppure è solo attraverso la fede nel Suo sangue che Gesù può giustificare il credente. Il peccatore non può dipendere dalle proprie opere buone come mezzo di giustificazione. Egli deve rinunciare al suo peccato e abbracciare la luce per guidarlo nel suo cammino. Egli, per fede, accetta il sacrificio di Cristo, la santificazione, la giustizia e la redenzione. E se seguirà Gesù con umiltà, gioirà nella luce e diffonderà questa luce ad altri. 6BC 1071VAF 107.2

    Il peccatore pentito rivolga il suo sguardo su “Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo” Giovanni 1:29; in quella contemplazione saré trasformato. Il suo timore si muterà in gioia, il suo dubbio in speranza. Nascerà in lui la riconoscenza, il cuore di pietra si spezzerà e un flusso di amore inonderà l’animo. Cristo diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna. Quando contempliamo Gesù, l’uomo che ha sperimentato dolore e sofferenza mentre opera per la salvezza dei perduti, disprezzato, schernito, deriso, pronto ad andare da una città a un’altra, fino al compimento della sua missione; quando noi lo contempliamo nel Getsemani mentre suda gocce di sangue, sulla croce nell’agonia della morte; quando lo contempliamo così, allora il nostro io non cerca più la propria esaltazione. Guardando Gesù ci vergogniamo della nostra freddezza, del nostro torpore, del nostro egoismo. Siamo lieti di essere qualsiasi cosa o anche niente, per adempiere con tuto il cuore il servizio del Maestro. Ci rallegriamo di portare la croce dietro a Gesù e sopportare prove, offese e persecuzioni per il Suo amore. DA 439, 440VAF 107.3

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