La chiesa del rimanente non è Babilonia
Capitolo 4: L’accusatore e la sua opera
Mi ha molto addolorata la lettura dell’opuscolo che il fratello Stanton e i suoi colleghi hanno pubblicato. Senza il mio consenso hanno preso degli estratti delle “Testimonianze” e li hanno inseriti nei loro trattati per dare la impressione che i miei scritti approvino la posizione che hanno presa. Essi hanno fatto una cosa che non è giusta; prendendosi delle libertà ingiustificate, presentano delle teorie che ingannano e demoliscono. Molti altri hanno agito nello stesso modo nel passato, facendo credere che le “Testimonianze” sostenevano delle posizioni false e ingiustificabili.CR 24.1
Mi è stato mostrato che le idee presentate dal fratello Stanton e dai suoi amici non sono sane, ma fanno parte della categoria degli “Ecco qui, ecco là”, che devono distinguere i giorni nei quali viviamo. Per dare un esempio della maniera con la quale il fratello Stanton ha redatto il suo opuscolo, citerò questo fatto. Io avevo scritto una lettera personale ad uno dei nostri predicatori. Questo fratello ne inviò una copia al fratello Stanton pensando di fargli del bene; ma, invece di considerare questa comunicazione come intima e destinata ad aiutarlo, quest’ultimo, per sostenere i suoi punti di vista, ne ha stampata una parte nel suo opuscolo come “Testimonianza inedita”. È onorevole agire così? Non vi era niente in quella Testimonianza che fosse a favore del fratello Stanton, ma egli la torceva, come altri torcono le Scritture, per la sua perdizione e per quella dei suoi lettori. Dio giudicherà le persone che si prendono delle libertà illecite e usano dei mezzi disonesti per dare valore a ciò che considerano come verità. Facendo uso pubblico di una lettera personale che gli era stata comunicata in vista di fargli del bene, il fratello Stanton si è reso colpevole di abuso di fiducia. Gli autori dell’opuscolo “Il grande grido e la caduta di tutte le chiese”, mostrano che lo Spirito Santo non opera in essi. “Voi li riconoscerete dai loro frutti”.CR 24.2
Coloro che ricevono l’opuscolo che sostiene queste false teorie avranno l’impressione che io le approvi e che mi aggiunga a questi operai per proclamare ciò ch’essi amano chiamare delle “luci nuove”. Ammetto che vi sono nel loro messaggio alcuni elementi di verità, ma la verità vi è male applicata e unita con l’errore. Al fratello che ha inviato a questi uomini una copia della lettera che gli avevo scritto, non ho il minimo rimprovero da rivolgere, e nessuno dovrebbe permettersi di biasimarlo su questo punto. Se lo censurassi per non aver agito che per dei motivi eccellenti, incorrerei nel dispiacere di Dio. Se il fratello al quale egli ha voluto andare incontro ha abusato della sua fiducia, egli non ne è responsabile.CR 25.1