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La chiesa del rimanente - Contents
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    Capitolo 12: La conferenza generale

    Mi è stato mostrato che il giudizio di un uomo non dovrebbe essere assoggettato a quello di un altro. Quando, però, viene esercitato quello della Conferenza Generale, che è la più alta autorità che Dio ha sulla terra, l’indipendenza e il giudizio dei singoli non dovrebbero essere mantenuti, bensì abbandonati. — Testimonies for the Church 3:492, pubblicato la prima volta nel 1875.CR 62.1

    Io non ho ricevuto nessuna luce particolare secondo cui Egli (il Signore) voleva che io venissi in questo Paese (Australia). Son venuta in seguito alla decisione della Conferenza Generale, che io ho sempre ritenuta autorevole. — Lettera 124, 1896 (9 agosto 1896).CR 62.2

    La mente di un uomo o le menti di alcuni uomini non dovrebbero mai essere considerate sufficientemente savie e forti da poter dirigere l’Opera e indicare i piani da seguire. Quando, però, in una Conferenza Generale viene esercitato il giudizio dei fratelli convenuti da ogni parte del campo, l’indipendenza personale ed il giudizio privato non debbono essere ostinatamente mantenuti, ma abbandonati. Un operaio non dovrebbe mai considerare virtù la tenace difesa della propria posizione di indipendenza, contraria alla decisione del corpo generale.CR 62.3

    Talvolta, quando un piccolo gruppo di uomini cui è stata affidata l’amministrazione generale dell’Opera ha cercato di attuare, in nome della Conferenza Generale, dei piani poco avveduti o di limitare l’Opera di Dio, io ho detto che non potevo ritenere la voce della Conferenza Generale, rappresentata solo da questi uomini, come voce di Dio. Però ciò non significa che la decisione di una Conferenza Generale composta da un’assemblea debitamente nominata e costituita da uomini che provengono da tutte le parti del campo non debba essere rispettata. Dio ha ordinato che i rappresentanti della sua chiesa di tutte le parti della terra quando si riuniscono in una Conferenza Generale, abbiano autorità. Lo sbaglio che alcuni rischiano di fare è di dare alla mente o al giudizio di un uomo o di un piccolo gruppo di uomini la piena misura di autorità e di influsso che Dio ha accordato alla sua chiesa nel giudizio e nella voce della Conferenza Generale riunita per elaborare dei piani in vista della prosperità e dell’avanzamento della sua Opera.CR 62.4

    Quando questo potere posto da Dio nella sua chiesa viene attribuito pienamente ad un uomo il quale è investito dell’autorità di sostituirsi al giudizio delle altre menti, l’ordine biblico ne risulta sovvertito. Gli sforzi di Satana sulla mente di tale persona sarebbero particolarmente sottili e non di rado quasi irresistibili perché il nemico avrebbe la speranza di potere, mediante quella mente, agire su quella di molti. Diamo alla più alta autorità organizzata nella chiesa quello che siamo inclini a dare ad un uomo o ad un piccolo gruppo di uomini. — Testimonies for the Church 9:260, 261, pubblicato la prima volta nel 1909.CR 63.1

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