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La chiesa del rimanente - Contents
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    Responsabilità individuale ed unità cristiana

    Sebbene noi abbiamo un lavoro individuale e quindi uria responsabilità individuale nei confronti di Dio, non dobbiamo seguire il nostro giudizio indipendente, senza riguardo per le opinioni e i sentimenti dei nostri confratelli, poiché questo modo di procedere provocherebbe il disordine nella chiesa. È dovere dei ministri (della chiesa) rispettare il parere dei propri confratelli; però le loro reciproche relazioni, come pure le dottrine che insegnano, dovrebbero essere confrontate con la legge e la testimonianza; allora, se i cuori sono disposti a lasciarsi istruire, non vi sarà nessuna divisione fra noi. Alcuni sono inclini al disordine e si allontanano dalle grandi pietre miliari della fede; Dio, però, esorta i suoi ministri ad essere uniti nella dottrina e nello spirito.CR 21.1

    È necessario che la nostra unità sia oggi di natura tale da sopportare la prova... Noi abbiamo molte cose da imparare e molte, molte altre da disimparare. Solo Dio ed il cielo sono infallibili. Coloro che credono di non dover mai abbandonare un’opinione preferita, di non dover avere mai l’occasione di cambiare di opinione, saranno disillusi. Finché ci terremo attaccati alle nostre idee ed alle nostre opinioni con persistente tenacia, non raggiungeremo quella unità per la quale Cristo pregava.CR 21.2

    Quando un confratello riceve nuova luce sulle Scritture, dovrebbe spiegare francamente la sua posizione ed ogni ministro dovrebbe investigare le Scritture con spirito di candore, per vedere se i punti presentati sono convalidati dalla Parola ispirata. “Il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite verso tutti, atto ad insegnare, paziente, correggendo con dolcezza quelli che contraddicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la Verità”. 2 Timoteo 2:24, 25.CR 22.1

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