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La chiesa del rimanente - Contents
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    Evitare i pericoli del disordine

    Nessuno pensi che noi possiamo fare a meno dell’organizzazione. Sono state necessarie molte preghiere — esaudite da Dio — e molto studio per ricevere la opportuna saggezza e per essere messi in grado di stabilirla nella sua struttura. Essa è stata stabilita sotto la direzione di Dio, a prezzo di non pochi sacrifici e di molte lotte. Che nessuno dei confratelli si lasci fuorviare al punto di tentare di abbatterla, perché ciò determinerebbe uno stato di cose che voi non potete immaginare.CR 19.1

    Nel nome del Signore, io dichiaro che l’organizzazione deve sussistere, che deve essere resa più salda e stabilita in modo definitivo. Al comando divino “Andate avanti!” noi avanzammo nonostante che le difficoltà da superare sembrassero rendere impossibile l’avanzata. Sappiamo quanto è costato, in passato, attuare i piani di Dio, che hanno fatto di noi il popolo che siamo oggi. Che ognuno, perciò, sia molto cauto e si astenga dal turbare le menti riguardo a quelle cose che Dio ha ordinate per la nostra prosperità e per la nostra riuscita nell’avanzamento della sua Causa.CR 19.2

    Gli angeli lavorano in completa armonia e i loro movimenti sono caratterizzati da un ordine perfetto. Più imitiamo l’ordine e l’armonia delle schiere angeliche, più fruttuosi risulteranno gli sforzi di questi esseri celesti in nostro favore. Se noi non ci rendiamo conto della necessità di una azione concorde e siamo disordinati, indisciplinati e disorganizzati nel nostro modo di agire, gli angeli — che sono perfettamente organizzati e si muovono in perfetto ordine — non potranno lavorare efficacemente per noi. Essi si allontaneranno turbati perché non possono benedire la confusione, il disordine e la disorganizzazione. Tutti coloro che desiderano la collaborazione dei messaggeri celesti, debbono lavorare all’unisono con loro. Quanti hanno ricevuto l’unzione da alto si sforzeranno di incoraggiare l’ordine, la disciplina e l’unità di azione, sì che gli angeli di Dio, allora, potranno collaborare con loro. Mai, mai questi messaggeri del cielo potranno approvare l’irregolarità, la disorganizzazione e il disordine. Tutti questi mali sono il risultato degli sforzi di Satana per indebolire le nostre forze, distruggere il nostro coraggio ed impedire un’azione efficace.CR 19.3

    Satana sa molto bene che solo l’ordine e l’azione armoniosa possono dare il successo. Egli sa inoltre che tutto quello che ha relazione col cielo è in perfetto ordine, che la sottomissione e la disciplina completa segnano i movimenti dell’esercito angelico. Egli, perciò, si sforza di allontanare il più possibile i cristiani dall’ordine delle cose celesti e cerca di ingannare perfino il popolo di Dio facendogli credere che l’ordine e la disciplina sono nemici della spiritualità e che la loro unica salvezza consiste nel lasciare che ciascuno segua la propria via e nel distinguersi da quelle comunità cristiane che sono unite e che si adoperano per stabilire la disciplina e l’armonia di azione. Tutti gli sforzi compiuti per stabilire l’ordine sono considerati pericolosi, come una restrizione della legittima libertà e perciò vanno temuti come papismo. Queste anime devote considerano virtù vantarsi della propria libertà di pensare e di agire con assoluta indipendenza. Esse non ascoltano il consiglio di nessuno e non sono responsabili verso nessuno. Mi fu mostrato che Satana si sforza di indurre gli uomini a credere che Dio ordini loro di appartarsi e di seguire la propria via, indipendentemente dai fratelli.CR 20.1

    Iddio sta guidando un popolo fuori del mondo sulla base eccelsa della Verità eterna: i comandamenti di Dio e la fede di Gesù. Egli vuol disciplinare e preparare il suo popolo sì che non vi siano discrepanze nel senso che uno crede una cosa, mentre un altro ha una fede e delle opinioni diametralmente opposte. Mediante la diversità di doni e di norme che Dio ha messo nella chiesa, tutti perverranno all’unità della fede. Se uno mantiene le proprie vedute particolari intorno alle verità bibliche, senza tener conto dell’opinione dei confratelli e giustifica il suo modo di procedere asserendo che egli ha il diritto di conservare le proprie idee e, inoltre, cerca di imporle agli altri, come si può dire che egli adempie la preghiera del Cristo? E se un altro si leva e poi un altro ancora e ciascuno asserisce di avere il diritto di credere e di esporre quel che gli pare, senza riguardo per la fede dell’intero corpo (leggi chiesa), dove andrà a finire quell’armonia che esisteva fra Cristo ed il Padre suo e che Egli pregava che esistesse fra i suoi confratelli?CR 20.2

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