Identificato con la sua chiesa
Dio ha una chiesa, un popolo eletto e se tutti potessero vedere, come ho visto io, quanto intimamente Cristo si identifica col suo popolo, non si udrebbe nessun messaggio come quello che denuncia la chiesa, definendola Babilonia. Dio ha un popolo che collabora con Lui e che va avanti avendo in vista la sua gloria. Udite la preghiera di Gesù, nostro Rappresentante in cielo: “Padre, io voglio che dove sono io siano anche, meco, coloro che Tu mi hai dati, affinché veggano la mia gloria!”. Il nostro Divino Capo quanto bramava di avere la sua chiesa con sé! Essa era stata partecipe delle sue sofferenze e della sua umiliazione, quindi la sua suprema gioia era di avere i credenti seco, partecipi della sua gloria. Cristo reclama il privilegio di avere la sua chiesa con sé: “Io voglio che dove sono io, siano anche meco coloro che Tu mi hai dati”. Averli seco corrisponde al patto di promessa e di accordo col Padre suo. Egli, con riverenza, presenta dinanzi al trono della Grazia la redenzione da Lui acquisita per il suo popolo. L’arco della promessa circonda il nostro Sostituto e Garante, mentre Egli espone la sua richiesta dettata dall’amore: “Padre, io voglio che dove sono io siano anche, meco, coloro che Tu mi hai dati, affinché veggano la mia gloria”. Noi contempleremo il Re nella sua bellezza e la chiesa sarà glorificata.CR 11.1
Come Davide, noi possiamo ripetere: “Signore, è tempo per Te di operare perché essi hanno schernito la tua legge”. Gli uomini si sono abbandonati alla trasgressione della legge di Dio, sì da raggiungere un grado di insolenza che non ha precedenti. Essi si esercitano alla disubbidienza e si avvicinano rapidamente al limite della sopportazione e dell’amore di Dio, per cui Egli interverrà per rivendicare il proprio onore e reprimere la dilagante iniquità.CR 12.1
Il popolo che osserva i comandamenti di Dio si lascerà forse travelgere dalla dilagante iniquità? Per il fatto che viene universalmente schernito, si lascerà esso indurre a considerare di scarso valore quella legge che sta alla base del governo divino in cielo e sulla terra? No. Per la sua chiesa, la Legge diventa sempre più preziosa, santa, onorevole, a mano a mano che gli uomini la scherniscono e se ne beffano. Come Davide, i fedeli possono dire: “Essi hanno annullato la tua legge. Perciò io amo i tuoi comandamenti più dell’oro, più dell’oro finissimo; perciò ritengo diritti tutti i tuoi precetti e odio ogni sentiero di menzogna”.CR 12.2
La chiesa militante non è ancora la chiesa trionfante; ma Dio ama la sua chiesa. Egli descrive, per mezzo del suo profeta, come si oppone e resiste a Satana che copre i figli di Dio con le vesti più nere e più sporche e chiede il privilegio di distruggerli. Ma gli angeli di Dio li proteggono dagli assalti del nemico. Il profeta dice:CR 12.3
“E mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè che stava in pie davanti all’angelo dell’Eterno e Satana che gli stava alla destra per accusarlo. L’Eterno disse a Satana: ‘Ti sgridi l’Eterno o Satana! ti sgridi l’Eterno che ha scelto Gerusalemme. Non è questi un tizzone strappato dal fuoco?’ Or Giosuè era vestito di vestiti sudici e stava in pie davanti all’angelo. E l’angelo prese a dire a quelli che gli stavano davanti: ‘Levategli di dosso i vestiti sudici!’. Poi disse a Giosuè: ‘Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho vestito di abiti magnifici!’ E io dissi: ‘Gli sia messa in capo una tiara pura!’ E quelli gli posero in capo una tiara pura e gli misero delle vesti: e l’angelo dell’Eterno era quivi presente e fece a Giosuè questo solenne ammonimento: ‘Così parla l’Eterno degli eserciti: se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che ti ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili ed io ti darò libero accesso fra quelli che stanno davanti a me’”. Zaccaria 3:1-7.CR 12.4