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Messaggio ai giovani - Contents
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    Capitolo 102: Responsabilità individuali

    Il nostro Padre ci chiede semplicemente ciò che ci ha dato la possibilità di fare. Egli non impone ai suoi collaboratori responsabilità che essi non possono sopportare. “Egli sa come siamo fatti, non dimentica che noi siamo polvere”. Salmi 103:14. Tutto ciò che ci chiede lo possiamo realizzare attraverso la sua grazia.MG 215.4

    “...Chi ha ricevuto molto dovrà rendere conto di molto...” Luca 12:48. Saremo considerati responsabili se faremo meno di quanto siamo in grado di fare. Il Signore valuta con precisione ognuna delle nostre possibilità. Le capacità non utilizzate saranno considerate sullo stesso piano di quelle impegnate. Dio ci ritiene responsabili di tutto ciò che potremmo diventare grazie a un buon uso dei nostri talenti. Saremo giudicati in base a ciò che avremmo potuto fare ma che non abbiamo realizzato perché non abbiamo impiegato le nostre qualità per glorificare Dio. Anche se saremo salvati, comprenderemo nell’eternità le conseguenze derivate dal non aver utilizzato tutti i talenti. Tutte le conoscenze e le capacità che avremmo potuto acquisire costituiranno una perdita irreversibile.MG 215.5

    Ma quando ci affidiamo interamente a Dio e seguiamo le sue direttive, egli si incarica della realizzazione. Non vuole che dubitiamo o ci preoccupiamo dell’esito dei nostri sforzi sinceri. Non dobbiamo pensare nemmeno per un attimo all’insuccesso: lavoriamo con qualcuno che non conosce sconfitte.MG 216.1

    Non dobbiamo fermarci a parlare dei nostri difetti o delle nostre debolezze. Si tratterebbe di sfiducia palese nei confronti di Dio; significherebbe rinnegare la sua Parola. Quando ci lamentiamo dei nostri pesi o rifiutiamo le responsabilità che lui ci vuole affidare, stiamo dicendo, in parole povere, che Dio è un padrone duro e che pretende qualcosa che non ci ha messo in condizioni di fare. — Christ’s Object Lessons, 362, 363.MG 216.2

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