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Messaggio ai giovani - Contents
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    Separarsi dal mondo

    I veri discepoli del Cristo sono pronti a fare dei sacrifici. Essi evitano i luoghi di attrazione perché sanno che Gesù non li frequentava e comunque non potranno trarne un influsso positivo in grado di farli crescere nella grazia e renderli adatti al cielo. Ubbidendo alla Parola di Dio essi comprendono sempre più che è necessario allontanarsene.MG 263.4

    “Dunque, è dalle loro azioni che riconoscerete i falsi profeti” (Matteo 7:20), affermò il Salvatore. Tutti i veri discepoli del Cristo vivono alla sua gloria. Essi dimostrano, con la loro vita, che lo Spirito di Dio ha agito in loro. Essi producono i frutti della santità perché conducono un’esistenza nobile e pura. Le buone azioni sono la prova evidente della vera spiritualità: coloro che non portano frutti di questo tipo dimostrano di non aver vissuto una vera esperienza con Dio. Non sono uniti alla Vite. Gesù disse: “Rimanete uniti a me, e io rimarrò unito a voi. Come il tralcio non può dar frutto da solo, se non rimane unito alla vite, neppure voi potete dar frutto, se non rimanete uniti a me”. Giovanni 15:4.MG 264.1

    Coloro che vogliono essere fedeli al vero Dio devono rinunciare a tutti gli idoli. Gesù disse a un dottore della legge: “...Ama il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il comandamento più grande e più importante”. Matteo 22:37, 38. Per i primi quattro comandamenti del decalogo i nostri sentimenti devono essere concentrati su Dio. Niente e nessuno deve distoglierci dall’amore che proviamo per il Signore. Non potremo crescere nell’esperienza spirituale se non rinunciamo a tutto ciò che ci separa da Dio.MG 264.2

    Il Capo supremo della chiesa, che ha scelto il suo popolo, vuole che esso si separi dal mondo. Nella filosofia dei suoi comandamenti Dio ha pensato di ricondurre a sé i suoi discepoli separandoli da tutto ciò che appartiene al mondo. L’amore per il Signore e l’osservanza dei suoi comandamenti sono incompatibili con le amicizie e i piaceri terreni. Il Cristo e Belial non hanno nulla in comune.MG 264.3

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