Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Contemplare La Vita Di Cristo - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Mosè come guida ispira fiducia, 10 novembre

    Og, re di Bashan, con tutta la sua gente, ci uscì contro per darci battaglia a Edrei. Ma l’Eterno mi disse: Non aver paura di lui, poiché io ti do nelle mani lui, tutta la sua gente e il suo paese; farai a lui quel che facesti a Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon. Così l’Eterno, il nostro DIO, diede nelle nostre mani... e noi lo sconfiggemmo senza lasciargli alcun superstite.CC 324.1

    Deuteronomio 3:1-3CC 324.2

    Davanti a loro (Israeliti) si estendeva, infatti, una nazione potente e densamente popolata, il regno di Basan. Ancora oggi i resti delle sue città fortificate suscitano la meraviglia del mondo. (Deuteronomio 3:5) Gli edifici erano costruiti con enormi pietre nere, di dimensioni così straordinarie da rendere quelle costruzioni assolutamente inespugnabili a qualsiasi attacco. Il paese inoltre era pieno di caverne, profondi precipizi e fortezze naturali inaccessibili. Gli abitanti discendevano da una razza di giganti. Essi univano alla forza e all’imponente statura una crudeltà che terrorizzava le popolazioni vicine. Og, il loro re si distingueva perfino in quel popolo di giganti per la sua potenza fisica e per il suo valore militare.CC 324.3

    La nuova divina avanzava, guidando gli ebrei verso Edrei, dove li attendeva il re gigante e il suo esercito. Con astuzia, Og aveva scelto quel luogo per la battaglia. La città di Edrei era situata, infatti, ai limiti di un altopiano: un ripido e accidentato pendio di roccia vulcanica separava quest’altura dalla pianura sottostante, che era accessibile solo attraverso stretti e impervi sentieri, difficili da percorrere. In caso di sconfitta, le forze di Og potevano trovare rifugio tra quelle rocce selvagge, dove gli stranieri non avrebbero potuto inseguirli.CC 324.4

    Sicuro di vincere, il re raccolse nella pianura aperta un grandissimo esercito... Davanti agli ebrei si presentava uno spettacolo terrificante: Og, il gigante dei giganti, torreggiava fra i suoi soldati, circondato da una folla di uomini armati. L’altopiano che li sovrastava, come una fortezza apparentemente inespugnabile, nascondeva probabilmente migliaia di soldati. Molti israeliti tremarono di paura. Mosè invece era calmo e sicuro, perché Dio aveva detto del re di Basan: Non lo temere, perché io ti do nelle mani lui, tutta la gente e il suo paese; e tu farai a lui quel che facesti a Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon. (v.2)CC 324.5

    La salda fede di Mosè incoraggiò gli israeliti ad avere fiducia in Dio e a confidare nella sua potenza. Il Signore non li avrebbe abbandonati; né i giganti, né le città fortificate, né gli eserciti o le fortezze rocciose avrebbero potuto resistere a Gesù, il capitano degli eserciti del Signore...Il gigante e il suo esercito furono distrutti e gli ebrei entrarono subito in possesso di tuto il paese, cancellando quel popolo straniero che si era abbandonato all’immoralità e ad atroci pratiche pagane.CC 324.6

    Patriarchs and Prophets, pp. 435-438CC 324.7

    Le difficoltà erano aumentate, rispetto alla prima volta in cui gli ebrei avevano rifiutato di invadere Canaan, sotto la protezione del Signore. Ibid., p. 437CC 324.8

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents