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Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio - Contents
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    Speciale cura del gregge, 23 luglio

    Riconoscete che l'Eterno è DIO; è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo. Salmo 100:3CIF 214.1

    Gesù conosce i desideri di ciascuna delle Sue creature. Egli sa leggere il dolore che è nascosto in ogni cuore. Se pur uno dei Suoi più piccoli per i quali Egli è morto è ferito, cerca il colpevole. Gesù è un buon Pastore. Si prende cura delle Sue pecore flebili, malate o perse. Le conosce tutte per nome. L’angoscia di ogni pecora e ogni agnello del Suo gregge tocca il Suo amorevole e comprensivo cuore, e il grido di aiuto raggiunge il Suo orecchio. Uno dei più grandi peccati dei pastori di Israele viene così indicato dal profeta: “Non avete fortificato le pecore deboli, non avete curato la malata, non avete fasciato quella ferita, non avete riportato a casa la smarrita e non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con forza e durezza. Così esse per mancanza di pastore si sono disperse, sono diventate pasto di tutte le fiere della campagna e si sono disperse... e nessuno è andato in cerca di loro, o ne ha avuto cura”. Ezechiele 34:3 Come divinità Egli esercita un potente potere in nostro nome, mentre come nostro fratello maggiore è pronto ad aiutarci a guarire i nostri mali. La Maestà del cielo non si è tenuto in disparte dall’umanità degradata e peccatrice. Non abbiamo un altro sommo sacerdote così premuroso che possa simpatizzare con noi, ma Uno che è stato tentato in tutti i punti come noi, ma senza peccare... Avremo molte perplessità nella vita cristiana, ma nessuno di noi nella chiesa deve modellare gli altri fratelli. Se vediamo che non soddisfano i requisiti della Parola di Dio, non condoniamoli, se provocano, non ci vendichiamo. Quando certe cose sono dette che portano a esasperazione, restiamo tranquilli... Lasciate che il loro cuore si sottometta allo Spirito di Dio, lasciamo che il Signore operi attraverso voi come Suoi agenti. Portate i vostri pesi a Gesù, perché solo Lui può dominare il nemico. Noi, invece, dobbiamo fare ciò che posiamo con umiltà e mansuetudine, seguendo le istruzioni che ci sono date nella Parola. Ciò che non siamo in grado di rimediare, mettiamolo nelle sagge mani di Dio. Avendo fatto tutto il possibile per salvare un fratello, non dobbiamo più preoccuparci e continuiamo ad avanzare e lavorare su altre cose urgenti, perché a questo punto non è più di nostra competenza, ma di Dio. Nessuna difficoltà deve essere rimossa con impazienza. Lasciate che Dio districhi i fili ritorti al posto nostro. Egli è abbastanza saggio da gestire le complicazioni della nostra vita, e lo fa con tatto e abilità. Coltiviamo amore e conformità in tutte le cose ma con l’aiuto di Cristo. Lui è la Fonte di unità e forza... Se faremo tutto secondo la Sua volontà, Egli ci benedirà. 5T, pp. 346-348CIF 214.2

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